Scrive il
palermitano Giuseppe Pitrè: «Io non conosco fatto storico, per
quanto grande e clamoroso, che abbia lasciato tante tradizioni
popolari quante ne corrono in Sicilia sul Vespro». Grande
folclorista ed autentico storico, Pitrè raccolse minuziosamente
documenti e racconti sulla Sicilia. Moltissimi, è evidente,
riguardavano i Vespri, essendo stata la pagina più importante
scritta dall'intero popolo siciliano. Tra questi vi furono molte
storie e leggende del periodo in questione.
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Gammazita
Il nome è
quello di una sfortunata ragazza catanese ( il cui nome deriva
evidentemente dal greco) che, insidiata da un soldato francese,
preferì, anziché cedere, la morte buttandosi in un vecchio pozzo,
forse nel cortile di Vela, verso il 1280.
E' evidente il riferimento alla storia iniziale legata al Vespro,
come è evidente la situazione e i rapporti incresciosi che la
popolazione aveva con le truppe francesi che occupavano la Sicilia.
Forse la leggenda di Gammazita è reale e non inventata. Alcuni
storici avanzano ipotesi sulle macchie di sangue che si trovarono
sul corpo, non attribuibili ad una violenza ma al fatto che il pozzo
in secca avesse depositi ferruginosi lasciati da una sorgente
minerale, presente dalle lave di via San Calogero a Catania. |