Abbiamo visto come la manna trovi il suo impiego principale nel
campo delle erbe officinali e medicinali. Può, tuttavia, trovare
utilizzo anche in cucina. Come al solito, è una questione di
quantità. Se, infatti, non si supera i 10 grammi, essendo la manna
un dolcificante naturale, entra di diritto nella cucina e in varie
ricette. Quando, invece, si vogliono sfruttare le sue capacità
lassative può entrare nella composizione di decotti, ma con quantità
non superiori ai 40 grammi. Se questi vengono fatti sciogliere in
100 grammi di acqua calda, e poi filtrati, il liquido che si ottine,
ulteriormente addolcito con miele d'acacia, è buonissimo da bere (e
fa l’effetto di un lassativo naturale).
Essendo un
dolcificante, la manna si inserisce bene nel campo della
pasticceria. Tra le ricette che girano su internet, ne citiamo solo
una, la più semplice, quella del Pane dolce.
Pane Dolce –
In 100 gr. di
acqua tiepida sciogliere 100 gr di manna (non più di 100 gr). Il
composto, successivamente, va unito a 500gr.di
farina, 20
gr di lievito di birra, 5 cucchiai di
olio di oliva e
latte intero
quanto basta. La pasta ottenuta va fatta riposare per diverse ore
(anche la manna aiuta alla fermentazione) per poi estrarne dei
piccoli panini. Passare, indi, alla cottura in forno, a 230°C, per
circa 20 minuti di tempo. Si possono aggiungere, a piacere, anche
100 gr di frutta secca, come nocciole ,
mandorle, sesamo o noci. E i panini dolci sono pronti.
La Fugar, azienda italiana, ha da
tempo commercializzato un gelato alla manna. Sempre con essa si
possono realizzare buonissimi budini o marmellate. E’ utilizzata
anche per la preparazione di bevande ghiacciate o tisane
disintossicanti. Un pasticciere di Castelbuono,
Nicola Fiasconaro,
che dirige l’omonima azienda, già molto abile nei panettoni
artigianali, si è inventato il panettone siciliano con glassatura
alla manna. Ci dicono che abbia un profumo, ma, soprattutto un
sapore sorprendente.
Naturalmente, essendo un prodotto
strettamente locale, quasi introvabile altrove, la manna rientra nel
menù del
Nangalarruni,
ristorante tipico di Castelbuono. La linfa del frassino fa parte,
per esempio, della ricetta del filetto di maialino nero, in crosta
di manna, con l’aggiunta di mandorle e pistacchi.
SE
VUOI ACQUISTARE LA MANNA SICILIANA
CLICCA QUI’
|