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Pollina e Castelbuono e la manna siciliana 

La manna, una linfa del tutto particolare
Raccolta ed utilizzo della manna
La manna in cucina

La cultura di Pollina
Castelbuono alle origini
La fondazione di Castelbuono
Chiese di Castelbuono
Il castello dei Ventimiglia

Video su Castelbuono
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LA MANNA SICILIANA

        La sua produzione si è ristretta
    nella piccola area di Pollina e
    Castelbuono. Le poche persone
    capaci di ottenerla, svolgono
    un’attività preziosissima e il loro si è
    trasformato in un lavoro da difendere
    e preservare. Parliamo della manna
    siciliana, che i romani chiamavano
    “miele di rugiada”.

   

     La manna in cucina

     
     

 

 

Fraxinus ornus

Franz Eugen Köhl - 1887 
Foto da Wikimedia Commons

 






 

Abbiamo visto come la manna trovi il suo impiego principale nel campo delle erbe officinali e medicinali. Può, tuttavia, trovare utilizzo anche in cucina. Come al solito, è una questione di quantità. Se, infatti, non si supera i 10 grammi, essendo la manna un dolcificante naturale, entra di diritto nella cucina e in varie ricette.
Quando, invece, si vogliono sfruttare le sue capacità lassative può entrare nella composizione di decotti, ma con quantità non superiori ai 40 grammi. Se questi vengono fatti sciogliere in 100 grammi di acqua calda, e poi filtrati, il liquido che si ottine, ulteriormente addolcito con miele d'acacia, è buonissimo da bere (e fa l’effetto di un lassativo naturale).

Essendo un dolcificante, la manna si inserisce bene nel campo della pasticceria. Tra le ricette che girano su internet, ne citiamo solo una, la più semplice, quella del Pane dolce.

Pane Dolce – In 100 gr. di acqua tiepida sciogliere 100 gr di manna (non più di 100 gr). Il composto, successivamente, va unito a 500gr.di farina, 20 gr di lievito di birra, 5 cucchiai di olio di oliva e latte intero quanto basta. La pasta ottenuta va fatta riposare per diverse ore (anche la manna aiuta alla fermentazione) per poi estrarne dei piccoli panini. Passare, indi, alla cottura in forno, a 230°C, per circa 20 minuti di tempo. Si possono aggiungere, a piacere, anche 100 gr di frutta secca, come nocciole , mandorle, sesamo o noci. E i panini dolci sono pronti.

La Fugar, azienda italiana, ha da tempo commercializzato un gelato alla manna. Sempre con essa si possono realizzare buonissimi budini o marmellate. E’ utilizzata anche per la preparazione di bevande ghiacciate o tisane disintossicanti.
Un pasticciere di Castelbuono, Nicola Fiasconaro, che dirige l’omonima azienda, già molto abile nei panettoni artigianali, si è inventato il panettone siciliano con glassatura alla manna. Ci dicono che abbia un profumo, ma, soprattutto un sapore sorprendente.

Naturalmente, essendo un prodotto strettamente locale, quasi introvabile altrove, la manna rientra nel menù del Nangalarruni, ristorante tipico di Castelbuono. La linfa del frassino fa parte, per esempio, della ricetta del filetto di maialino nero, in crosta di manna, con l’aggiunta di mandorle e pistacchi.

 

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