Castelbuono,
che fa
parte del Parco
delle Madonie, è un comune di circa 9000 abitanti, in provincia di
Palermo. E’ situata alle pendici del
colle Milocca, a
circa 423 m s.l.m, ai piedi del complesso montuoso delle Madonie.
Oltre che per la produzione della manna, il paese si distingue per
l’artigianato locale, generalmente in legno e ferro battuto. Anche
nel settore “femminile”, i prodotti sono di elevata qualità, come
pizzi, ricami, merletti e lavori da tessitura. La festa della
patrona di Castelbuono, Sant’Anna, è celebrata il 27 di luglio.
I primi insediamenti nell’area di Castelbuono si fanno risalire
al III millennio a.C.,
in età neolitica.
Lo attesterebbero i ritrovamenti di utensili d’uso quotidiano
ed armi in pietra. E’ probabile che le popolazioni che l’abitarono,
fossero d’origine Sicana, che si spostarono verso l’interno
dell’isola all’arrivo sulle coste delle popolazioni Sicule.
Nella necropoli di
Bergi, è stato rinvenuto materiale fittile, appartenente alla
civiltà greco-romana.
In epoca sia bizantina, che
arabo-normanna, è attestata la presenza di un piccolo villaggio,
detto "casale d'Ypsigro".
Nel XII secolo, al-Idrisi, geografo della corte normanna, situa a
"9 miglia a nord di Geraci", la località di Riqqat Basili
("campi di Basilio"), campi che egli definisce: "rinomati per
l'abbondanza e per l'eccellente qualità dei loro prodotti”. A questi
periodi storici si fanno risalire reperti architettonici giunti sino
a noi, come l'abside della chiesa di Santa Venera e il portale
dell'ex-abbazia di Sant'Anastasia. Inoltre, i ruderi, posti in
contrada San Guglielmo, sarebbero quelli del mitico castello del
Kadì. Una leggenda vuole, anche, che la Vecchia Matrice di
Castelbuono fosse, in origine, una moschea araba. L’antico
"casale d'Ypsigro" viene citato più volte (anche solo come toponimo)
in documenti storici, ma spesso errati nel posizionamento di esso
(viene situato sui Nebrodi). Il primo che presenta un’esatta
collocazione, fu un documento del 1105. E’ un atto commerciale (una
transazione) redatto fra l'abate benedettino Ambrosio di Lipari ed
un nobile di Geraci, Ugo di Creone. Alla metà del XIII secolo,
nel 1269, vi fu una piccola migrazione di geracesi verso la vallata
di Castelbuono, dalla vicina Fisauli ad Ypsigro. Venne costituito un
fondaco sul colle San Pietro, forse a scopo difensivo. Venne
creandosi un
piccolo abitato, nel 1282, di circa 300 anime. Agli inizi del secolo
successivo, era già divenuto un piccolo paese, con strade e tre
chiese.
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