7/9

Pollina e Castelbuono e la manna siciliana 

La manna, una linfa del tutto particolare
Raccolta ed utilizzo della manna
La manna in cucina

La cultura di Pollina
Castelbuono alle origini
La fondazione di Castelbuono
Chiese di Castelbuono
Il castello dei Ventimiglia

Video su Castelbuono
INDIETRO
 
     
     
         
     
LA MANNA SICILIANA

        La sua produzione si è ristretta
    nella piccola area di Pollina e
    Castelbuono. Le poche persone
    capaci di ottenerla, svolgono
    un’attività preziosissima e il loro si è
    trasformato in un lavoro da difendere
    e preservare. Parliamo della manna
    siciliana, che i romani chiamavano
    “miele di rugiada”.

   

     Chiese di Castelbuono

     
     

 

 

Campanile della Parrocchia Maria Santissima Assunta "Matrice Vecchia" di Castelbuono

Lover -
Foto da Wikimedia Commons

 






 La Matrice vecchia
La chiesa detta “matrice vecchia” di Castelbuono, dedicata a "Santa Maria Assunta", è, effettivamente, molto antica. Fu costruita nel XIV secolo, ma sulle rovine di un tempio pagano preesistente. Infatti, durante dei lavori di restauro, furono ritrovati reperti molto antichi, come, ad esempio, un cippo scolpito con raffigurazioni di un precedente culto al dio sole, e dei resti di un pavimento a formelle.

La Matrice vecchia è posizionata presso Piazza Margherita, dove è situata una fontana cinquecentesca. Il suo prospetto esterno è dominato dal grande campanile, in stile romanico-gotico, il cui pinnacolo, di gusto orientaleggiante, è rivestito con  mattonelle smaltate di diversi colori. Notevoli sul prospetto sono il portale scultoreo d'ingresso, del XIV secolo, di gusto gotico-catalano, e il portico, risalente, invece, al XVI secolo. Nonostante si tratti di un’architettura religiosa, diversi sono i riferimenti “ghibellini” (della fazione propria dei Ventimiglia), come la presenza di varie merlature imperiali.
L’interno era, originariamente, suddiviso in tre navate, in stile tardo romanico-gotico, per poi divenire quattro, con l’aggiunta di un’ulteriore navata, nel XV secolo.

In tutta la chiesa fanno bella mostra di sé affreschi e dipinti medievali. A cominciare dalle colonne narrative di diversi santi.  Nella cripta, posta sotto il presbiterio, affreschi riportano la vita del Cristo nelle sue fasi. Sono d’epoca mista, cioè oltre che medievale, anche rinascimentale e barocca. Un’altra rappresentazione trecentesca, ma nella chiesa, raffigura la "Consacrazione delle Vergini".
Sull'altare maggiore della chiesa è posto il grande polittico, del 1520, attribuito ad Antonello di Saliba, nipote del famoso Antonello da Messina. Alcuni studiosi arrivano, addirittura, ad attribuirlo allo stesso Antonello da Messina.

La Matrice nuova
Nonostante l’esistenza della vecchia Matrice, l’aumento della popolazione di Castelbuono portò all’edificazione di una nuova, ampia e luminosa chiesa nuova, dedicata alla natività di Maria. Questo tempio è stato denominato dagli abitanti come Matrice nuova”, per differenziarla dalla precedente.
La chiesa, a croce latina e a tre navate, fu iniziata agli inizi del XVII secolo, ma fu ultimata e aperta ai fedeli solo nel 1701, quasi cent’anni dopo. Un secolo dopo il terremoto del 1819, la distrusse. I lavori di ricostruzione furono avviati nel 1820. Terminata, in stile neoclassico, nel 1830, oggi si può ammirare ed apprezzare per l’ottimo lavoro condotto da progettisti e maestranze locali.

Al suo interno troviamo dodici colonne, in pietra e stucco, e la presenza del grande organo di Pasquale Pergola. Tra i dipinti custoditi: un trittico, del XVI secolo, e diversi quadri di artisti siciliani del Settecento. Nella Matrice nuova è conservata anche una croce pensile, risalente al Quattrocento.

Chiesa di Sant’Antonino martire
La Chiesa di S. Antonino Martire era dei Padri Osservanti che vi si trasferirono, agli inizi del Seicento (1606), dal Convento e dalla Chiesa di S. Maria del Soccorso. Sembra che in loco vi fosse preesistente un altro tempio sacro. Nel 1754, era ancora officiata come Chiesa, ma dipendente dalla   Matrice Nuova. Solo nel 1957, è stata elevata a Parrocchia. Poiché, negli anni ’60, non era ritenuta adeguata al nuovo livello, è stata ristrutturata e rifatta.
 
Le colonnine dell’attuale portico ed il portale d’ingresso, in stile gotico, del secolo XIV, provengono dal Chiostro del Convento di S. Maria del Soccorso.
Al suo interno è conservato un Crocifisso ligneo, attribuito a Fra' Umile Da Petralia.

La chiesa del Crocefisso
I testi riportano che nel casale di Ypsigro (precedente la fondazione di Castelbuono) esistevano tre chiese, quella di Bisanzio, di S. Maddalena e di San Pietro. Sembra che quest’ultima sia stata assorbita dalla chiesa attuale del Crocefisso, costruita alla fine del Cinquecento.
La chiesa esternamente presenta un campanile di stile barocco, rivestito di maioliche a colori. I vecchi arredi della chiesa sono ormai contenuti nella Matrice nuova.

 
 

HOME