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Patti e la Madonna Nera del Tindari | |||||||||||||
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Come già accennato, i laghetti di Marinello si trovano
ai piedi del promontorio dove sorge il Santuario della Madonna Nera.
E’ una vasta area di sabbia con dei laghetti d’acqua salmastra, che
si modificano in continuazione per effetto delle maree che
aggiungono o spostano la sabbia. Si narra che una siciliana con il suo bambino venne ad adorare la
Madonna nera del Tindari, trovata casualmente da pescatori del
posto. Alla vista della Madonna nera rimase alquanto delusa, sebbene
la statua della Madonna di Tindari sia ornata dalla frase: nigra
sum sed formosa, «sono nera nia bella» Spontaneamente la contadina esclamò: ppi vidiri a una cchiù brutta di mia! Un'altra leggenda lega i laghetti a Papa Eusebio, eletto il 18
aprile del 310, che esiliato da Massenzio, venne a morire a
Marinello appena il 17 agosto dello stesso anno. Un’altra leggenda narra, invece, del costone del promontorio a
strapiombo su di essi. Qui esiste una grotta, che la tradizione
vuole abitata da una terribile maga in tempi lontani. Come le
sirene, al suo canto molti marinai venivano attirati a lei. E la
maga li divorava. Quando qualcuno di essi, forse d’indole meno
decisa, rinunciava ad inerpicarsi sul costone, per la rabbia, la
feroce maga affondava le unghie nella roccia. Tant’è che, ancora
oggi, sono visibili i buchi che si aprono cospicui nella roccia
stessa. |
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