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Patti e la Madonna Nera del Tindari
Introduzione
Gli scavi di Tyndaris
La Villa romana di Patti marina
Storia di una città governativa
Archeologia ed arte a Patti
Patti tra Natura e Natura
 
 
 
La Madonna Nera di Tindari
Il culto delle Madonne Nere
L'origine orientale del culto
Altre interpretazioni sui Simulacri
L'icona ritrovata
Le leggende di Marinello
 
Video su Patti
Video sulla Madonna Nera
 
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PATTI

      La statua venne, quindi, portata
   sulla rupe sovrastante, in una
   chiesetta già esistente, che, però,
   successivamente  dovette essere
   ampliata più volte per ospitare
   i fedeli, che vi giungevano in gran
   numero, attratti dalla fama
   miracolosa  della Madonna Nera
   del Tindari, a Patti.

   

    Archeologia ed arte a Patti

   
     
     

 

 

Il teatro greco di Tindari, Patti

M1CH3L3 - 20 agosto 2006

 
 





da Wikimedia Commons
 

 Il territorio di Patti si è dimostrato scavando ricco di reperti molto antichi di insediamenti preistorici.
Una estesa necropoli con tombe a grotticelle è stata rinvenuta in contrada Monte (X-VIII secolo a.C.). In contrada San Cosimo, invece, si è scoperta la presenza di resti risalenti al XXII/XX secolo a.C. e di due necropoli, una con tombe a grotticelle (del IX secolo) e l'altra, sul vicino monte della Vigna, con tombe a cappuccino. Un’altra vasta aree di ricerche archeologiche è stata individuata a valle del nuovo ospedale.

Un discorso a parte merita , invece, la ricerca che si sta sviluppando sull’ipotesi della presenza di un antico porto nella zona. L’area individuata comprende i monti Russo e Perrera, dove sono venuti alla luce, oltre ad opere scavate nella roccia, manufatti e pavimenti in coccio pesto. Si ipotizza che questi rinvenimenti facessero parte di una complessa struttura a guardia di un porto. L’area potrebbe rinvenire, secondo ricostruzioni storiche, il Nauloco, il famoso porto qui realizzato dai profughi di Troia. Esso sarebbe legato alla vittoria di Ottaviano su Pompeo del 36 a. C. Il porto fu utilizzato fino al XVI secolo

Oltre all’area archeologica dell’antica polis greca di Tyndaris (IV secolo a.C.), con la presenza del bellissimo teatro greco, e la scoperta della Villa romana nell’abitato (III secolo d.C.), operazioni di restauro svolte nella chiesa di S.Ippolito e nella Cattedrale di Patti, hanno individuato reperti di costruzioni sacre ipotizzate antecedenti al periodo bizantino

Del periodo medievale sono le vestigia delle fortificazioni costruite a difesa di Patti. Di queste resti  della terza cinta muraria (XIV secolo), e della seconda (XI secolo). Sono visibili anche due antiche porte, nell’una e nell’altra.
All’interno delle pregevoli chiese e palazzi nobiliari della città sono contenute opere d’arte che vantano la fattura e la firma di artisti come il Gagini, il Serpotta, il Catalno e del Novelli.
In particolare è da citare il
sarcofago rinascimentale della regina Adelasia del Monferrato (moglie del Gran Conte Ruggero I d'Altavilla e madre di Ruggero II che fu il primo re di Sicilia). La regina, morta nel 1118, volle essere sepolta a Patti dove visse gli ultimi anni della sua vita. Esso è contenuto nella cappella barocca di Santa Febronia della Cattedrale di Patti (del secolo XI). Quest’ultima presenta preziosi particolari d’epoca normanna, come i capitelli del suo portale principale.

 
 

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