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Patti e la Madonna Nera del Tindari
Introduzione
Gli scavi di Tyndaris
La Villa romana di Patti marina
Storia di una città governativa
Archeologia ed arte a Patti
Patti tra Natura e Natura
 
 
 
La Madonna Nera di Tindari
Il culto delle Madonne Nere
L'origine orientale del culto
Altre interpretazioni sui Simulacri
L'icona ritrovata
Le leggende di Marinello
 
Video su Patti
Video sulla Madonna Nera
 
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PATTI

      La statua venne, quindi, portata
   sulla rupe sovrastante, in una
   chiesetta già esistente, che, però,
   successivamente  dovette essere
   ampliata più volte per ospitare
   i fedeli, che vi giungevano in gran
   numero, attratti dalla fama
   miracolosa  della Madonna Nera
   del Tindari, a Patti.

   

    Storia di una città
    governativa

   
     
     

 

 

Il Seminario di Patti

Rec - 3 giugno 2010

 
 


da Wikimedia Commons
 

 Scavi archeologici nell’area hanno riportato alla luce, come abbiamo visto,  diverse necropoli, i resti dell’antica Tindaris e la Villa romana a Patti marina, che comprovano proprio un antica fondazione. Tuttavia la prima notizia scritta che cita l’abitato di Patti è del 1094, quando il gran conte Ruggero I di Sicilia fece costruire nella cittadina  il monastero benedettino del SS. Salvatore.
Nel 1131 fu costituita la diocesi di Patti e Lipari, che si scisse in due nel 1399. Patti nel periodo medievale crebbe sia economicamente sia amministrativamente. Persino la salma del re Federico II di Svevia, morto in Puglia, che veniva portata a Palermo, fece sosta nella cattedrale di Patti. Sempre in periodo medievale, venne fondato il convento di S. Francesco (XIV secolo). La leggenda vuole che lo stesso S. Antonio da Padova diede l’avvio ai lavori di costruzione dello stesso.
Patti fece parte
delle 42 città demaniali siciliane, che dipendevano direttamente dalla corona.

La crescita progressiva del centro urbano conobbe un momento di crisi, quando il pirata arabo Ariadeno Barbarossa l’assaltò, depredandolo e distruggendolo, nel 1544. Ma già all’epoca del Concilio di Trento l’abitato doveva essere stato ricostruito, tanto che vi fu fondato il Seminario. La struttura ebbe una grande importanza per la formazione culturale nell’area della Val Demone(sostanzialmente la provincia di Messina), almeno fino all’Ottocento.

La vera crescita del centro si ebbe dopo il risorgimento e la realizzazione del Regno d’Italia, con il posizionamento di uffici ed istituti pubblici e governativi, come il Tribunale, il carcere, la stazione dei Carabinieri, e tutta una serie di scuole, fra cui il regio Ginnasio. Sempre alla fine dell’Ottocento si ebbe la costruzione del teatro, un nuovo ospedale e la villa comunale.
A Patti si sviluppò il settore artigiano delle ceramiche, esportate ovunque.

Sempre più ricca di uffici governativi comprensoriali, che la rendono su certi aspetti del tutto autonoma da Messina, solo nel secondo dopoguerra Patti ha goduto di una reale espansione edilizia, con la costruzione di nuovi quartieri e con nuove direttrici di sviluppo. Nel crescere le due parti, quella a monte e Patti marina, hanno finito per congiungersi (tra poco anche con la stazione).

 
 

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