PATTI
La statua venne, quindi, portata
sulla rupe sovrastante, in una
chiesetta già esistente, che, però,
successivamente dovette
essere ampliata più volte per ospitare
i fedeli, che vi giungevano in gran numero,
attratti dalla fama miracolosa della
Madonna Nera del Tindari, a Patti.
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Storia di una città governativa
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Scavi archeologici nell’area
hanno riportato alla luce, come abbiamo visto,
diverse necropoli, i resti
dell’antica Tindaris e la Villa romana a Patti marina, che
comprovano proprio un antica fondazione. Tuttavia la prima notizia
scritta che cita l’abitato di Patti è del
1094, quando il gran
conte Ruggero I di Sicilia fece costruire nella
cittadina il monastero
benedettino del SS. Salvatore. Nel 1131 fu costituita la diocesi
di Patti e Lipari, che si scisse in due nel 1399. Patti nel periodo
medievale crebbe sia economicamente sia amministrativamente. Persino
la salma del re
Federico II di Svevia, morto in Puglia, che veniva portata a
Palermo, fece sosta nella cattedrale di Patti. Sempre in
periodo medievale, venne fondato il convento di S. Francesco (XIV
secolo). La leggenda vuole che
lo stesso S. Antonio da Padova diede l’avvio ai lavori di
costruzione dello stesso. Patti fece parte delle 42 città
demaniali siciliane, che dipendevano direttamente dalla corona.
La crescita progressiva del centro urbano conobbe un momento di
crisi, quando il pirata arabo
Ariadeno Barbarossa
l’assaltò, depredandolo e distruggendolo, nel 1544. Ma già
all’epoca del Concilio di Trento l’abitato doveva essere stato
ricostruito, tanto che vi fu fondato il Seminario. La struttura ebbe
una grande importanza per la formazione culturale nell’area della
Val Demone(sostanzialmente la provincia di Messina), almeno fino
all’Ottocento.
La vera crescita del centro si ebbe dopo il
risorgimento e la realizzazione del Regno d’Italia, con il
posizionamento di uffici ed istituti pubblici e governativi, come il
Tribunale, il carcere, la stazione dei Carabinieri, e tutta una
serie di scuole, fra cui il regio Ginnasio. Sempre alla fine
dell’Ottocento si ebbe la costruzione del teatro, un nuovo ospedale
e la villa comunale. A Patti si sviluppò il settore artigiano
delle ceramiche, esportate ovunque.
Sempre più ricca di
uffici governativi
comprensoriali, che la rendono su certi aspetti del tutto autonoma
da Messina, solo nel secondo dopoguerra Patti ha goduto di una reale
espansione edilizia, con la costruzione di nuovi quartieri e con
nuove direttrici di sviluppo. Nel crescere le due parti, quella a
monte e Patti marina, hanno finito per congiungersi (tra poco anche
con la stazione).
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