PATTI
La statua venne, quindi, portata
sulla rupe sovrastante, in una
chiesetta già esistente, che, però,
successivamente dovette
essere ampliata più volte per ospitare
i fedeli, che vi giungevano in gran numero,
attratti dalla fama miracolosa della
Madonna Nera del Tindari, a Patti.
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L’origine orientale del culto
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Si suppone che il culto delle Madonne nere abbia
origini orientali. Nel 438, ad esempio, veniva venerata a
Costantinopoli la Madonna scura Odighitria, il cui culto si diffuse
nei territori dominati dai bizantini. Sempre all’Oriente è legata la
leggenda del vescovo sardo Sant'Eusebio di Vercelli (vescovo del
Piemonte). Esiliato in Cappadocia, nel 345 al suo ritorno, avrebbe
portato con se tre statue della Vergine. Queste, attualmente, si
trovano
nnelle
cattedrali di Oropa e
di Crea (in Piemonte) e in quella di Cagliari. Altre derivazioni
dall’Oriente sarebbero legate al periodo dell’iconoclastia. Un
altro momento storico di contatto tra civiltà europea e orientale,
è, senz’altro, quello delle crociate. Tra le icone orientali
riportate in Europa vi sarebbero state delle madonne nere. Gli
stessi Templari, oltretutto. possedendo anche chiese in occidente,
potrebbero avere influito con questa diffusione. Anche ordini
religiosi, come quelli carmelitani e francescani, operarono
intensamente in Terrasanta e Siria
Infine, tra le figure
maggiormente legata all’ordine dei Remplari, vi è, sicuramente,
Bernardo di Chiaravalle, che, in un suo commento al Cantico dei
Cantici, sottolinea la figura principale della sposa nigra
sed formosa dell’Antico
Testamento come profezie della Vergine (questa frase
latina è, tra l’altro, riportata sella Madonna Nera del Tindari).
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