Come abbiamo visto dall’iter
storico di San Fratello, i legami nella fondazione con i coloni
francesi hanno lasciato come eredità un particolare dialetto
gallo-italico dissimile dal siciliano parlato nel resto dell’isola.
Il dialetto sanfratellano, ha contaminazioni derivanti
dall’eterogeneità dei fondatori. In esso si riscontrano, infatti,
tracce di piemontese, ligure,
lombardo, emiliano
e del francese provenzale. D’altra parte, il nuovo
conquistatore
normanno, il Gran Conte Ruggero, normanno d’
Altavilla e la moglie Adelaide del Vasto, propria degli Aleramici,
governavano allora il Nord Italia e la Francia meridionale.
Fu così che, già alla fondazione dell’abitato medievale, nel
dialetto gallo-italico di San Fratello confluì l’antico provençal.
Nella successiva
evoluzione storica le tracce linguistiche non sono state cancellate,
essendo il paese in posizione isolata con scarsi contatti esterni.
Similmente alcuni paesi della provincia di Enna, in prossimità di
San Fratello, mantengono anch’essi l’originaria
parlata gallo-italica. Se questa isola linguistica ha resistito
all’usura del tempo con il dialetto siciliano, l’impatto con la
comunicazione odierna ed i nuovi strumenti (vedi la semplice
televisione), rischia di cancellare il dialetto gallico e l’antica
cultura ad esso collegata. I sanfratellani tutt’oggi, sono
considerati quasi stranieri, tanto che vengono denominati "i
lombardi" o "i francisi" (i francesi), che in dialetto sanfratellano
è tradotto i franzais.
Che il dialetto di San
Fratello possa considerarsi una “lingua” a tutti gli effetti, lo
dimostra il poeta Cirino Scaglione, che ha composto
tutte le sue liriche in sanfratellano.
Il gallo-italico in Sicilia
Il gallo-italico, chiamato
anche dialetto alto-italiano, si struttura in Sicilia come isola
linguistica alloglotta. Questo tipo di parlata si ricollega
all’italiano settentrionale, soprattutto, nelle sue caratteristiche
fonetiche. Il gallo-italico ha derivazione dalle lingue celtiche. E’
così denominato in quanto i romani chiamavano il nord-Italia Gallia
cisalpina. Attualmente quest’isola linguistica viene denominata
Sicilia lombarda o Lombardia
siciliana. La definizione esatta di Lombardia va riciollegata alla
dominazione Longobarda (da Longobardia, appellata
anche Regno dei Longobardi),
che la parte settentrionale del paese ebbe a
partire dal
VI secolo d.C.
Le isole linguistiche gallo-italiche si formarono, come detto, con
l’arrivo dal nord dei normanni, che, scacciati gli arabi, vi si
insediarono. Le milizie e i coloni crearono nuovi insediamenti (come
a San Fratello). Alcuni storici sostengono che l’emigrazione dal
nord verso la Sicilia proseguì fino a
tutto il XIII secolo.
L’isola
linguistica gallo-italica in Sicilia comprende nella provincia
messinese i comuni di San Fratello, Acquedolci, San Piero Patti,
Novara di Sicilia, Fondachelli-Fantina, Montalbano Elicona, e Tripi.
Sul versante ennese il dialetto gallico viene parlato nei comuni di
Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe e Aidone.
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