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LA SICILIA BIZANTINA
Bullet7blu.gif (869 byte) Visigoti, Vandali e Goti: il periodo di transizione
Bullet7blu.gif (869 byte) Il braccio di ferro tra Goti e Bizantini
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Il Cristianesimo "conquista" Sicilia e siciliani

Bullet7blu.gif (869 byte)Le decisioni dell'imperatore Costante II

Bullet7blu.gif (869 byte) Costante II sfida i Longobardi

 

 

Bullet7blu.gif (869 byte) L'Impero d'Oriente, tra ribellioni e iconoclastia
Bullet7blu.gif (869 byte) Alla dominazione bizantina
segue quella araba

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Leggende - La Madonna nera
del Tindari

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LA SICILIA BIZANTINA
    
La comunità cristiana di Siracusa
     è stata la prima figlia di San Pietro,
     e la prima dedicata a Cristo dopo
     quella di Antiochia
“. (Sull'epigrafe
     nella cattedrale di Santa Lucia a
     Siracusa)
   
    Il braccio di ferro tra Goti
     e Bizantini.
   
     
     

 
   

Basilica di San Vitale a Ravenna, L'imperatore Giustiniano I e il suo seguito. Dettaglio della decorazione a mosaico bizantina, compiuta entro il 547.

Bender235 - 13 Maggio 2005
 


 
da Wikimedia Commons
 
Ovviamente i siciliani, più vicini all’Impero d’Oriente, cristiano, e ad esso legati da vincoli commerciali, culturali e religiosi, non poterono che chiedere l’intervento di Giustiniano.  Sconfitti i  Vandali in Africa, nel 533, due anni dopo (535) il generale bizantino Belisario, sbarcò a Catania, ed iniziò la riconquista dell’isola (che fu annessa all'Impero bizantino) nella guerra detta greco-gotica (535-553), alla cui fine, con la conquista completa della Sicilia, ha inizio il periodo bizantino, che va dal 535 all’827.
Si narra che Belisario nella conquista di Palermo usò una particolare astuzia. Fece, infatti,
portare le scialuppe, con funi e carrucole, all’altezza degli alberi delle navi bizantine e da lì tempestare di frecce le mura della città. Conquistata la città, si diresse verso Siracusa, che, al suo arrivo, lo acclamò come un liberatore. Per premiarli, il generale, vincitore, distribuì alla popolazione monete e medaglie d’oro. Passò l’inverno a Siracusa, nella residenza degli antichi re della città. Non tutto, comunque andava a meraviglia per Belisario. La conquista, infatti, rischiava di sfuggirgli di mano, poiché scoppiarono rivolte, prima in Africa, poi in Sicilia. Solo dopo aver sedato le sollevazioni, potè concentrarsi sul suo progetto di conquista.
Partendo dalla Sicilia, Belisario passò lo Stretto di Messina, risalendo lungo la penisola. S’impadronì di quasi tutta l’Italia e
fece prigioniero Vitige, re dei Goti. Con la salita al trono dei Goti di Totila, ricominciò lo scontro tra le due fazioni. Stavolta, però, la fortuna arrise ai Goti, i quali ripresero non solo l’intero territorio peninsulare, ma anche la stessa Sicilia nel 549. La vendetta di Totila nei confronti dei siciliani fu terribile: per aver favorito i bizantini a discapito dei Goti, saccheggiò interamente le campagne e le città siciliane. Ma, mentre giungevano da oriente i due generali  Liberio e Artabano con l’esercito bizantino, Totila abbandonò volontariamente l’isola, tenendo solo le maggiori quattro città fortificate siciliane.  I bizantini di Artabano s’impadronirono, però, delle ultime quattro fortezze, liberando totalmente la Sicilia. Con la fine della guerra, nel 553,  l'Italia (con la Sicilia) venne incorporata interamente nell'Impero romano d'Oriente. Tuttavia la Sicilia fu estrapolata dal resto della penisola, divenendo indipendente  dall'esarca di Ravenna. Inizialmente erano presenti due poteri: uno civile (che dipendeva dal Quaestor Sacri Palatii) e uno militare (il dux). Solo quando si definì la figura dello strategos, si assommarono le due funzioni.
 
 

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