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LA SICILIA BIZANTINA
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LA SICILIA BIZANTINA
    
La comunità cristiana di Siracusa
     è stata la prima figlia di San Pietro,
     e la prima dedicata a Cristo dopo
     quella di Antiochia
“. (Sull'epigrafe
     nella cattedrale di Santa Lucia a
     Siracusa)
   
    Il Cristianesimo "conquista"
     Sicilia e siciliani.
   
     
     

 
   

Altare della Cappella di Santa Lucia, attribuita a Pompeo Picherali, nel Duomo di Siracusa.

 

sailko - 26 Giugno 2009
 

 


 

da Wikimedia Commons

 
La Sicilia, posta al centro del Mediterraneo, era approdo non solo di merci, ma anche di culture. Diverse erano stati i culti che avevano attecchito nell’isola già in epoca el­lenistica. I suoi intensi commerci con l’Oriente avevano portato, ad esempio, quelli egizi di Iside e di Arpocrate, o quelli asiatici di Mitra; naturalmente, anche il giudaismo, nel primo secolo a.C., era estesamente praticato nell’isola. L’obelisco catanese di piazza Duomo fa anch’esso parte di questa ricchezza di culture e culti.
La Sicilia fu anche al centro della diffusione in Occidente della religione cristiana. Va, infatti, sottolineato come Siracusa possiede il primato della prima chiesa in Europa. E’ stata provata la presenza di San Paolo nella città e all’interno della cattedrale di Santa Lucia (edificata su di un tempio pagano del V secolo a.C.) esiste l’epigrafe: “ La comunità cristiana di Sira­cusa è stata la prima figlia di San Pietro, e la prima dedicata a Cristo dopo quel­la di Antiochia “. Ma se ciò non bastasse, va ricordato come  Siracusa possieda le catacombe cristiane (di Santa Maria di Gesù, dei Cappuccini, di Santa Lucia e di San Giovanni ) più vaste dopo quelle di Roma. Ma in tutta l’isola sono presenti catacombe che testimoniano come il cristianesimo attecchì velocemente tra i siciliani, già ai primordi della sua diffusione. Tra le tante possiamo citare: quelle di Palazzolo Acreide (II-III secolo), quelle di Melilli, Canicattini Bagni, Noto, Ispica, Agrigento, Selinunte, Marsala, Carini, Paler­mo, Termini Imerese, Catania, Lentini e Pantàlica (IV-V secolo).
Sempre degli albori fanno parte i martiri e i santi siciliani: Sant’Agata, martirizzata nel 251, ed Euplio (304) a Catania; sempre a Catania i Santi Berillo, Giacomo, Serapione, Severo e Stefano; Marciano, il primo vescovo di Siracusa (254 - 259) e Santa Lucia, martirizzata nel 304, sempre a Siracusa; Santa Deodata del IV secolo a Modica; le Sante Ninfa e Oliva a Palermo; e, infine, San Filippo del V secolo ad Agira.
Anche nel periodo bizantino (dal VI al IX secolo) non mancarono Santi, beati e missionari. Tra i tanti possiamo ricordare: San Giovanni a Catania, San Luciano a Lentini, il vescovo San Gregorio ad Agrigento, San Metodio e  San Zòsimo a Siracusa.
A parte i Santi, già nel  III secolo erano parecchie le diocesi siciliane, fondate e seguite dal clero romano. Nel 251, ad esempio, nella lettera inviata da Roma a San Cipriano si trattava dei questione dei lapsi in Sicilia (i cristiani ricaduti nel paganesimo).
Tra i primi letterati cristiani si trova la poetessa siciliana Elpide da Trapani. Nel periodo storico certamente era molto considerata se la sua tomba si trova nei «portici vaticani» a Roma. Sulla epigrafe si può leggere: “Dicta fui Siculae regionis alumna” (fui chiamata figlia della terra siciliana). Di lei lo studioso siciliano Biagio Pace scrive: “La fiamma della fede cristiana rischiara or­mai la nuova poesia”.
 
 

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