Il porto e la
città di Trapani raggiunsero, nel XVI secolo, una tale importanza
geopolitica che lo stesso Carlo V la definì
"Chiave del Regno". Il 20
agosto 1535, il re spagnolo sbarcò a Trapani, accolto in festa, dopo
la sua vittoria contro la flotta turca. Carlo V riconfermò tutti i
privilegi di Trapani, incluso quello del Senato di laureare in
diverse materie, quali: teologia, matematica, medicina, fisica,
giurisprudenza e belle arti.
Nel secolo successivo il XVII,
epidemie (nel 1624) e rivolte causate da carestie (nel 1647 e nel
1670-1673) colpirono la città stremandola. Tuttavia nel XVIII
secolo, Trapani si riprese, passando dai 16.000 ai 25.000 abitanti.
E’, infatti, nel 1738 che ha inizio la dominazione borbonica che
porterà al Regno delle due Sicilie. La città si espande, grazie alla
politica urbanistica del nuovo regime. Vengono bonificate aree della
città. I trapanesi svolgono attività commerciali, la pesca con le
tonnare e la produzione del sale. Eppure, nonostante il benessere
acquisito, gli ideali dell’unificazione portarono la popolazione ad
insorgere nei moti del 1848-49, che furono poi repressi dal governo
borbonico. Fu scelto come luogo di sbarco dei garibaldini. Tuttavia
al momento di prendere terra, Garibaldi optò per il porto della
vicina Marsala, meno controllato e protetto di quello trapanese.
Moltissimi furono i patrioti della città che si aggregarono ai mille
garibaldini. I trapanesi furono essenziali per l’avvio
dell’avventura garibaldina, con i primi scontri con l’esercito
borbonico e per la presa di Palermo. Il 17 marzo del 1861
nasceva il Regno d'Italia.
|