LA GEOLOGIA
Alle rocce intrusive e metamorfiche dei Peloritani (graniti, gneis
micascisti, filladi); ai calcari compatti mesozoici delle Madonie; ai neri basalti
quaternari dellEtna, fa riscontro sui Nebrodi un notevole assortimento di rocce
sedimentarie del Terziario, tra loro compenetrate e sovrapposte caoticamente per effetto
delle lunghe e complesse vicende tettoniche.
Nella parte più elevata centro-orientale (grosso modo, tra Montalbano
E. e Capizzi al di sopra dei 1200-1400 metri) predominano le formazioni arenaceo-marmose o
arenaceosilicee, nelle quali larenaria si presenta in banchi omogenei e ben
cementati, alternata ritmicamente a strati relativamente più sottili di argille e marne
grigio-chiare, finemente scagliettate. Queste formazioni coprono circa il 50% della
superficie territoriale.
Seguono in ordine di diffusione (30% circa) le formazioni a prevalente
composizione argillosa, rappresentata soprattutto nella porzione occidentale dei Nebrodi e
nellalta valle del Simeto.
Al terzo posto (10% circa) incontriamo le rocce granitiche e
scistoso-cristalline nero-lucenti, simili a quelle dei Peloritani, particolarmente diffuse
allinterno del triangolo Oliveri Tortorici SantAgata di Militello.
Interessantissime, infine, anche sul piano spettacolare, le formazioni
calcaree (3-4%), sviluppatesi in successione discontinua lungo una fascia che dal Monte di
San Fratello punta in direzione di Alcara Li Fusi, Floresta e Roccella Valdemone, piegando
poi verso il Capo Tindari. Imponenti masse calcaree di colore bianco-giallastro, del tutto
simili ai più celebri massicci alpini, si elevano in particolare nei territori di San
Marco dAlunzio, Frazzanò, Galati Mamertino, culminanti nelle famose Rocche del
Castro di Alcara Li Fusi.
Chiudono lelenco altre formazioni minori. |