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Premessa
Il mondo dei Nebrodi
Cenni storici
La scultura dei Nebrodi
L'architettura medievale
L'architettura rinascimentale
  Il territorio: geologia
Il territorio: morfologia
Il territorio: idrografia
Il territorio: vegetazione e flora
Il territorio: fauna

INDIETRO
 
     
     
 Conosciamo i Nebrodi
   IL TERRITORIO DEI NEBRODI:
   L'AMBIENTE NATURALISTICO, ANTROPICO,
   STORICO E   CULTURALE
 

Per saperne di più  

 
   
 
  Il territorio dei Nebrodi :
  geologia
   
     
     

Testo di  Giuseppe Giaimi


 

 
I NEBRODI PER IMMAGINI
Santo Stefano di Camastra sorse quando le frane distrussero il precedente centro. Ha un modesto porto e un’attività ceramica di antica tradizione.
 
Foto di Chiara Samugheo

 







 
"Un’isola nell’isola": è così che gli arabi consideravano la regione dei Nebrodi. Non sbagliavano. Essi, infatti, per costituzione geologica morfologia e vegetazione, costituiscono un unicum pieno di ritmo, colore ed armonia che differisce da tutti gli altri ambienti siciliani.

LA GEOLOGIA

Alle rocce intrusive e metamorfiche dei Peloritani (graniti, gneis micascisti, filladi); ai calcari compatti mesozoici delle Madonie; ai neri basalti quaternari dell’Etna, fa riscontro sui Nebrodi un notevole assortimento di rocce sedimentarie del Terziario, tra loro compenetrate e sovrapposte caoticamente per effetto delle lunghe e complesse vicende tettoniche.

Nella parte più elevata centro-orientale (grosso modo, tra Montalbano E. e Capizzi al di sopra dei 1200-1400 metri) predominano le formazioni arenaceo-marmose o arenaceosilicee, nelle quali l’arenaria si presenta in banchi omogenei e ben cementati, alternata ritmicamente a strati relativamente più sottili di argille e marne grigio-chiare, finemente scagliettate. Queste formazioni coprono circa il 50% della superficie territoriale.

Seguono in ordine di diffusione (30% circa) le formazioni a prevalente composizione argillosa, rappresentata soprattutto nella porzione occidentale dei Nebrodi e nell’alta valle del Simeto.

Al terzo posto (10% circa) incontriamo le rocce granitiche e scistoso-cristalline nero-lucenti, simili a quelle dei Peloritani, particolarmente diffuse all’interno del triangolo Oliveri Tortorici – Sant’Agata di Militello.

Interessantissime, infine, anche sul piano spettacolare, le formazioni calcaree (3-4%), sviluppatesi in successione discontinua lungo una fascia che dal Monte di San Fratello punta in direzione di Alcara Li Fusi, Floresta e Roccella Valdemone, piegando poi verso il Capo Tindari. Imponenti masse calcaree di colore bianco-giallastro, del tutto simili ai più celebri massicci alpini, si elevano in particolare nei territori di San Marco d’Alunzio, Frazzanò, Galati Mamertino, culminanti nelle famose Rocche del Castro di Alcara Li Fusi.

Chiudono l’elenco altre formazioni minori.

 
 

     

segue

 

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