I PASCOLI MONTANI
Fino allimmediato dopoguerra
superfici permanenti a pascolo era dato trovare sui Nebrodi solo nella fascia del faggio,
dove lagricoltura per ragioni climatiche non era riuscita ad arrivare. In seguito,
allorché la pressione antropica in montagna cominciò ad allentarsi per le mutate
condizioni economico-sociali, molti terreni agricoli furono piano piano abbandonati a
cominciare ovviamente da quelli più svantaggiati. I pascoli permanenti in questo modo
occuparono aree via via maggiori, estendendosi anche verso il basso. Cosicché oggi,
unitamente alle grandi formazioni boschive, essi rappresentano una delle note dominanti
dei Nebrodi, conferendo a molti ambienti aspetti di notevole bellezza e suggestione di
tipo alpino.
Ampie superfici a pascolo si possono
incontrare a partire dai 1.000 -1.200 metri di quota, da dove penetrano con digitazioni
più o meno profonde entro i territori forestali dei piani superiori, a volte
conglobandoli. I comuni più ricchi sono quelli del versante centro-occidentale dei
Nebrodi e in modo particolare San Mauro Castelverde, Castel di Lucio, Mistretta, Nicosia.
Capizzi, Cesarò, S. Teodoro. |