Mercato
de Il Capo
Il quartiere del Capo, nel centro storico di Palermo, si identifica
con l’omonimo mercato che vi si svolge tutti i giorni. La sua area
occupa via Carini e Beati Paoli, via di Sant'Agostino e via
Cappuccinelle. Vi si accede da più punti, tra i
quali quello di
Porta Carini, nei pressi del Palazzo di Giustizia. E’
essenzialmente un mercato alimentare, ma vi si può trovare,
sorprendentemente, anche differenti mercanzie. Sembra che a dare
vita al mercato siano stati i monaci agostiniani, che avevano in
loco il loro convento,
adiacente alla chiesa di Sant'Agostino, costruita nel XIV secolo.
Come tutti gli altri mercati palermitani, esso
rappresenta uno spaccato di vita popolare, che nella quotidianità
diventa folclore tipico della cultura siciliana.
Mercato di Lattarini
Anche il mercato di Lattarini ha una lontana origine storica. Tant’è
che il suo nome si fa risalire etimologicamente all’arabo
Suq el attarin,
che vuol dire Mercato delle spezie,
importantissime in periodo
medievale. Col tempo questo tipo di vendita fu sostituito con altre
mercanzie. Oggi, oltre ai prodotti agroalimentari, vi si può trovare
di tutto. Il Lattarini è posto (vicino via Roma) a poca distanza
dal mercato della Vucciria, ma è dimensioni minori a quello. A
differenza del mercato Il Capo, che ha preso il nome del quartiere
che lo ospitava, è stato lo stesso mercato a dare il nome al
quartiere palermitano, oggi omonimo.
Il mercato delle pulci
Come molte altre città, anche Palermo ha il suo storico mercato
delle pulci. E’ situato nei pressi di
Piazza del Papireto, a poca distanza
dalla Cattedrale di Palermo. Il Papireto era un antico laghetto,
dove crescevano papiri e altre piante acquatiche. Il mercato è
organizzato in piccole
baracche in lamiera. E’ una vera e propria mostra permanente
dell’antiquariato. Oggi è divenuta anche mostra del modernariato,
perché vi si può trovare anche prodotti risalenti agli anni sessanta
e settanta. Oltre ai mobili, in esso è messo in vendita di tutto E’
quindi facile trovarci cose così strane e rare da sorprenderci. La
curiosità è la sua caratteristica.
In genere,
in vendita in questi mercatini vi si trovano oggetti di poco valore
e usati (da qui il nome “delle pulci”). A volte si può barattare e
persino vendere oggetti propri, in una ricerca dell’affare o della
rarità, giunto lì da svendite o da qualcuno che voleva liberarsene
(materiale dimenticato, contenuto in una soffitta). E’, per questo,
il vero paradiso dei collezionisti, qualunque sia la loro
collezione. La mania del mercato delle pulci ha derivazione
francese. A Parigi si trovano i mercati di questo tipo più antichi
(i marché aux puces).
Nella capitale francese, infatti, se ne contano, addirittura,
tre: Saint-Ouen,
il Marché aux Puces de la Porte de Vanves e di
Montreuil.
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