Catania da sempre città dinamica, grazie ad un porto
storicamente molto produttivo, ha ospitato nel tempo forti attività
mercantili. Nel medioevo si ha notizia dell’esistenza di ben tre
grandi mercati: quello del Lune, oggi posto in piazza Carlo Alberto
(che vedremo in seguito), quello di Piano de la Herba
e quello di
Piano San Philippo.
Mentre il mercato de la Herba scomparve molto presto, il
mercato del piano San Philippo,
esistette per diversi
secoli, fino all’Ottocento, quando scomparve. Era ospitato dove oggi
c’è piazza Mazzini. Tale piazza possedeva un portico,
parzialmente d’epoca romana, dove trovavano riparo i banchi del
mercato. Attualmente sono due i mercati storici ancora esistenti di
Catania. Il primo (già citato) detto la Fiera del Lune ed il secondo
la Pescheria di Catania.
La Pescheria di Catania
La sede della Pescheria è dagli inizi dell’Ottocento, il
terrapieno delle mura spagnole, scavato nel 1814. E’ cresciuta come
superfice da allora. Oggi il mercato ingloba anche piazza Alonzo di
Benedetto e piazza Pardo, fino a via Dusmet (agli archi della
Marina).
L’universo
popolare e folcloristico della Vucciria di Palermo, trova il suo
gemello nella Pescheria di Catania. Altrettanto storico, rappresenta
un’esperienza unica, anche per i turisti. Come tutti i mercati
storici siciliani, infatti, anch’essa è caratterizzata dalle
vuciata, cioè dalle
grida a cantilena dei venditori, così simili ai suq
islamici. Esse sono l’eredità del periodo della dominazione araba
(una delle tante dominazioni storiche della Sicilia). Le voci e
le grida dei venditori, le cassette con il pesce fresco, appena
pescato, le numerosissime bancarelle, la gente che lo affolla tutti
i giorni, fanno parte, a tutti gli effetti, della grande tradizione
popolare siciliana. Per questo è molto frequentato anche dai
turisti. Molti sono i prodotti ittici venduti nella Pescheria Vi
si possono trovare: cozze, ricci di mare, spigole,
triglie, pesce spada e molti altri, caratteristici
della costa ionica.
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