Gli elefanti, così come li conosciamo, il tipo
asiatico e quello africano (di taglia maggiore), derivano
lontanamente da alcuni esempi di Mammut, oggi scomparsi. Questi
animali proboscidati (e forniti di due zanne), vissero nel
Pliocene (un era risalente
a 4,8 milioni di anni fa
circa) che si estinse
circa 3.500 anni fa, dando, però, origine a specie di misura
inferiore arrivate, modificandosi, fimo ad oggi. Se è vero che
sono esistiti mammut nani, è anche vero che il mammut (maschio), in
genere, arrivava a pesare anche 12 tonnellate, ed un’altezza di 5
metri al garrese. Il mammut, comunque, si allineava alle grandi
dimensioni degli altri animali del periodo.
Il mammut ebbe
origini africane (Africa settentrionale), per poi diffondersi nei
restanti continenti
(Europa, Asia e, attraverso l’antico ponte di Bering, in
Nordamerica), dove se ne sono ritrovate tracce fossili. I
fossili di questo capostipite (Mammuthus africanavus)
sono venuti alla luce, in particolare, nel Ciad, Libia,
Tunisia e Marocco. Resti, invece, della specie di Mammuthus
subplanifrons sono
stati ritrovati nel Kenya e Sudafrica. Ciononostante, gli elefanti odierni, non hanno origine
dal mammut africano, ma da quello asiatico.(compresi gli attuali
elefanti africani). Il mammut che giunse in Europa ebbe una
particolare mutazione, oggi
classificata come
Mammuthus meridionalis. Qui ebbe una grande diffusione.
Quando però giunse l’era glaciale con l’abbassamento delle
temperature, e la
sostituzione le delle pianure e delle savane con steppe gelate,
ebbe origine il cosiddetto mammut delle steppe, a cui seguì
il mammut lanoso (Mammuthus
primigenius). La
specie, adatta a vivere in paesi freddi, era, infatti, dotati
di abbondante pelliccia. Per tale motivo questo mammut resistette e
si propagò molto bene durante tutta l’era glaciale. Erano presenti
anche in Siberia.
Tuttavia, i mammut iniziarono ad
estinguersi già alla fine del Pleistocene. Il motivo preciso non si
conosce. Come capitato per i dinosauri, la sparizione dei mammut
rappresenta tutt’oggi un grande interrogativo. Qualcuno avanza
l’ipotesi che ad estinguerlo sia stato il più forte dei predatori:
l’uomo. Si sa per certo che, 1,8 milioni
di anni fa, l’Homo
erectus si cibava abbondantemente di carne di mammut. A
comprovare, in un certo qual modo, la teoria sarebbe il caso
dell'isola di Wrangel, in Russia. L’isola, scoperta solo nel 1820,
si mantenne isolata e praticamente disabitata a lungo. Qui gli
scheletri di mammut ritrovati
risalgono solo al
1500 a.C. , praticamente i più recenti fossili dei mammut. Le loro
ossa rivelano un mammut lanoso di taglia minore, simile per
dimensioni all’elefante asiatico. Un altro indizio dell’intervento
dell’uomo nella scomparsa dei mammut, si registra in Sardegna e
Corsica. La prova è data dalla coincidenza che unisce la sparirono
dei mammut con l’apparizione dei primi uomini sulle isole,
circa 500.000 anni fa.
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