Partendo
dal Mammut, gli elefanti nel corso dei millenni hanno avuto vari
tipi di evoluzione. Il genere dell’elefante nano, di cui si sono
ritrovati fossili, apparve nella fase preistorica. Le tracce di essi
sono state riportate alla luce soprattutto nel bacino del
Mediterraneo, in particolare nelle isole, quali la Sicilia, ma anche
in Sardegna,
Cipro, Malta, Creta, Dodecaneso e Cicladi.
Gli elefanti
ritrovati nelle isole del Mediterraneo, generalmente avevano
derivazione dalla specie continentale Elephas antiquus,
apparsi nel
Pleistocene. Alcuni studiosi asseriscono, però, che l’elefante nano
sardo, detto Mammuthus lamarmorae, abbia derivazione dai
mammut. Tale asserzione, però, è stata confutata recentemente.
La curiosa
presenza degli elefanti nelle isole non deve stupire più di tanto.
Durante le glaciazioni, infatti, il livello marino si abbassava e le
isole si ricongiungevano in un certo qual modo all’area
continentale. Le isole venivano, quindi, ripopolate dagli elefanti.
In quei periodi erano presenti nella stessa isola anche più
sottospecie contemporaneamente. A volte
ogni isola aveva la sua specie caratteristica. Lo abbiamo
visto nel caso della Sardegna, ma si segnala anche sulle isole
Cicladi e in alcune altre isole. Inoltre, i ritrovamenti nelle isole
greche delle Cicladi (Delos, Naxos, Kythnos, Serifos e Milos)
hanno rivelato la
presenza di diverse specie nello stesso arcipelago, Ad esempio
nell’isola di Delos si sono scoperti fossili di Elephas
antiquus, mentre in quella di Naxos la specie è di Elephas melitensis.
Nel Dodecaneso,
sull’isola di Rodi, sono venuti alla luce alcuni giacimenti di
fossili di elefante nano. A parte la specie e la possibile
derivazione, il dato da sottolineare per questi ritrovamenti è che
sono quelli più recenti in linea temporale, tanto da far supporre
che gli elefanti qui ritrovati siano quelli prossimi all’estinzione.
Quest’ultima sarebbe, quindi, databile intorno al
2.000 a.C. circa.
Le specie di elefante nano ritrovate in Sicilia e a Malta,
essenzialmente sono: Elephas (Palaeoloxodon) antiquus
leonardii (1969) Elephas (Palaeoloxodon) mnaidriensis
(1874) Elephas (Palaeoloxodon) melitensis (1868)
Elephas (Palaeoloxodon) falconeri (1867)
La specie preistorica
dell’elefante nano, denominato
Elephas falconeri,
porta il nome del suo scopritore.
Fu individuato, studiando alcuni denti, per la prima volta da
Hugh Falconer. Oggi porta il suo nome, grazie allo
studioso George Busk,
che lo propose in suo onore alla comunità scientifica.
Questa specie è considerata un
esempio di nanismo
insulare. L’elefante nano, infatti, non superava i 90 centimetri di
altezza. Presente, soprattutto, sulle isole del Mediterraneo,
è, chiaramente, una specie estinta, diversi millenni fa, sia nel
continente europeo sia nelle stesse isole. L’elefante nano è
imparentato con l’attuale elefante asiatico.
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