Il giovane
Gaetano Giorgio Gemmellaro
svolse i suoi studi a Napoli,
all'Università
Federico II. Qui si laureò in medicina, con la specializzazione in
oftalmologia. Ma nel suo destino era scritto altro. A Napoli,
infatti, conobbe Arcangelo Scacchi, che gli fece conoscere le
Scienze Naturali. In particolare il nostro giovane eroe approfondì
la geologia e la mineralogia. La sua passione ed i suoi studi lo
portarono, ben presto, a tale livello da essere nominato
professore di geologia
all'ateneo di Catania. Successivamente, nel 1858, detenne la
cattedra di
professore straordinario di geologia e mineralogia, nella medesima università.
Gemmellaro, in questo periodo, ebbe modo di frequentare il
mondo universitario, ma anche europeo. Conobbe così l’inglese
Charles Lyell, anch’esso geologo, con cui stipulò un accordo.
Gemmellaro avrebbe svolto ricerche e analisi stratigrafiche sulla
lava eruttata dall’Etna, in cambio dell’opportunità di pubblicare
articoli scientifici sul prestigioso giornale inglese Geological
Society of London.
Nel 1860, i suoi preziosi articoli gli
valsero un incarico ufficiale dal governo inglese. Il compito:
rilievi geologici da effettuare nelle isole Canarie. L’importanza
del lavoro lo fece partire verso le isole nominate. Ma, a metà del
tragitto, fu informato sullo sbarco di Garibaldi in Sicilia.
L’opportunità di liberare la sua isola dal giogo borbonico, gli fece
prendere la decisione di interrompere il viaggio e tornare indietro.
Così, Gemmellaro, insieme al fratello Ferdinando, partecipò come garibaldino alla liberazione di Palermo. La scelta si
rivelò azzeccata. Antonio Mordini, nominato prodittatore della
Sicilia da Garibaldi, lo nominò, a sua volta, Segretario di Stato
alla Pubblica Istruzione a cui seguì l’incarico di professore
ordinario all'Università di Palermo.
Le sue ricerche
successive lo portarono a creare una delle prime collezioni di
geologia e di paleontologia. La quantità dei reperti
era tale che, alcuni anni dopo (nel
1866), giunse a dare vita al museo paleontologico e
geologico di Palermo, che oggi porta il suo nome. Diversi furono i
ritrovamenti di paleontologia da lui effettuati in Sicilia. Ad
esempio, alcuni fossili paleozoici, che Gemmellaro analizzò e
confrontò con fossili provenienti dalle Alpi, ma anche dal Tibet e
dal Texas.
La sua autorevolezza gli fece rivestire il
prestigioso ruolo di Rettore all’Università di Palermo per ben due
volte.
Fu pure Presidente,
nel 1891, della
Società Geologica Italiana, Gemmellaro raggiunse il suo culmine nel
1892, quando venne nominato senatore del Regno d’Italia.
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