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Pantalica e i siti siciliani dell’UNESCO 

L'UNESCO e i siti Patrimonio dell'Umanità
Siti siciliani dell'UNESCO
Le necropoli di Pantalica
Riserva naturale di Pantalica
La Sortino del miele e dei dolci
Ferla e le sue chiese
Feste religiose a Ferla
SITI SICILIANI DELL'UNESCO
Acropoli di Agrigento
Villa romana a Piazza Armerina
Isole Eolie
La Val di Noto - Ragusa
La Val di Noto - Noto
La Val di Noto -  Modica
La Val di Noto - Caltanissetta
Siracusa
Il vulcano Etna

Video su Pantalica
Video su Sortino e Ferla
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PANTALICA
     E I SITI SICILIANI DELL'UNESCO

        Dalle necropoli di Pantalica al
    Barocco siciliano della Val di Noto,
    i siti siciliani Patrimonio dell’umanità
    UNESCO offrono un ventaglio
    storico molto ampio. La loro visita
    regala sensazioni stupefacenti.
    E poi c’è tutto il resto…

   

    Riserva naturale di Pantalica

     
     

 

 

Tombe a Pantalica

Neil Weightman -  
Foto da Wikimedia Commons

 






 

La dizione esatta della riserva naturale regionale che comprende l’altopiano di Pantalica è la seguente: Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell'Anapo e Torrente Cava Grande.
La riserva complessivamente occupa gran parte dei territori dei comuni di Ferla e Sortino

Il fiume Anapo
L’Anapo è un fiume siciliano che nasce sul monte Lauro, dalle sorgenti Guffari (nel comune di Buscemi), percorrendo la provincia di Siracusa e sfociare nella conca del porto grande della città, dopo essersi unito alle acque al Ciane. Si presenta sottoforma di fiume, ma anche, in alcuni punti, di torrente. Il suo scorrere ha creato per erosione, nel corso dei secoli, i canyon (le gole) dell’altopiano di Pantalica, luogo della famosa necropoli.
Il fiume ha un’importanza storica. Le sue acque, in epoca greca, furono convogliate verso Siracusa con la costruzione dell’acquedotto Galermi, un’opera ottenuta scavando nella roccia piena. Esso aveva una lunghezza di 22 km. L’acqua potabile dissetò Siracusa sin dai primi tempi, permettendole la crescita storica. Le sue acque, tutt’oggi, sono convogliate dal moderno acquedotto verso la città, come allora, e utilizzate, nelle campagne dei dintorni, per l’irrigazione agricola. Sul suo corso, inoltre, è stata costruita una centrale idroelettrica, con due bacini di contenimento, per la produzione di energia elettrica.

Anapo era
una divinità fluviale, appartenente al mito greco. Esso narra che Ade, dio degli inferi, scelse come sua sposa Persefone. La rapì per condurla con sé nel regno infernale. Anapo corse allora in soccorso della ragazza, spalleggiato dalla ninfa Ciane. Lo scontro fu, tuttavia, a loro avverso. Per punizione, Ade
trasformò i due in corsi fluviali. Anapo e Ciane sono i due fiumi della zona di Siracusa. Altri storici del Mito sostengono, invece,  che i due innamorati, Anapo e la ninfa Ciane, si unirono, formando un lago.

Il
termine Anapo”, in greco antico, significa invisibile, come è questo fiume siciliano in molti punti del suo tragitto. Infatti il corso di esso per lunghi tratti è sotterraneo e, quindi, risulta invisibile.

Flora e fauna della Riserva
La riserva regionale di Pantalica presenta diversi biotopi, a causa  dei differenti ambienti che essa possiede. Ne consegue una biodiversità molto rilevante. Nella riserva, infatti, esiste un ambiente acquatico, uno ripariale (cioè, lungo le pareti dei canyon), uno della valle, uno dei pianori e quello all’interno delle grotte. Lungo il corso dell’Anapo cresce una folta vegetazione, caratterizzata da platani orientali. Sulle rocce crescono oleandri in grande quantità. Tra gli alberi si possono citare: i salici, il pioppo nero, l'orniello, il carpino e la roverella. Nel sottobosco, oltre il pungitopo, il biancospino, il lentisco e l'euforbia cespugliosa, sono presenti rovi e piante lianose (ad esempio la vitalba), che rendono l’ambiente molto intricato e spinoso da attraversare.
Sulle pareti della valle si scopre la macchia mediterranea, a cui appartengono  diversi tipi di sempreverde, quali il leccio, il terebinto, la fillirea e l'
alaterno.
Vari sono i fiori che sbocciano nella riserva di Pantalica. Tra questi: i ciclamini, i piccoli fiori dell'aglio selvatico (bianchi) e i ranuncoli, dal bellissimo colore giallo, oltre alle onnipresenti margheritine di campo.

Come in ogni riserva che si rispetti, anche in quella di Pantalica, sono numerosi i piccoli animali del sottobosco, quali
la martora (Martes martes), la donnola (Mustela nivalis), l'istrice (Hystrix cristata) e la volpe (Vulpes vulpes). Ovviamente, sono presenti  conigli (Oryctolagus cuniculus) e coturnici (Alectoris graeca), cino per i grossi volatili.
Data la folta quantità di grotte, è facile incontrare in esse i pipistrelli, come nell’omonima grotta dei Pipistrelli o nella grotta Trovato. Tra i rettili,invece, è facile incontrare il colubro di Riccioli (Coronella girondica), serpente comune in tutta la Sicilia, ma, soprattutto, rari esemplari di di testuggini terrestri (Emys trinacris e Testudo hermanni).
Tra i volatili che popolano la riserva da ricordare l'upupa (Upupa epops), mentre tra i rapaci il falco pellegrino (Falco peregrinus) ed esemplari dell'aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus).

Lungo il corso dell’Anapo si trovano varie specie di anfibi, come
il raro discoglosso dipinto (Discoglossus pictus). Nelle limpide acque del fiume nuotano pesci a volte anche rari. E’ presente, infatti, la cosiddetta trota siciliana (Salmo trutta macrostigma), difficile da trovare nella stessa Sicilia, e poi la trota fario (Salmo trutta fario) e la tinca (Tinca tinca). Più semplice la presenza nel fiume di anguille (Anguilla anguilla) e del granchio di fiume (Potamon fluviatile).

 
 

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