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Premessa
Il mondo dei Nebrodi
Cenni storici
La scultura dei Nebrodi
L'architettura medievale
L'architettura rinascimentale
  Il territorio: geologia
Il territorio: morfologia
Il territorio: idrografia
Il territorio: vegetazione e flora
Il territorio: fauna

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 Conosciamo i Nebrodi
   IL TERRITORIO DEI NEBRODI:
   L'AMBIENTE NATURALISTICO, ANTROPICO,
   STORICO E   CULTURALE
 

Per saperne di più  

 
   
 
  L'architettura medievale    
     
     

Testo di  Anna Barricelli


 

 
I NEBRODI PER IMMAGINI
Frazzanò, Particolare della Chiesa Madre.
 
Foto di Chiara Samugheo

 









 
La conquista araba in Sicilia, lunga e faticosa - gli ultimi capisaldi bizantini della Sicilia orientale si estinsero nel 902 a Demenna e nel 965 a Rametta - pur consolidandosi prevalentemente nella parte occidentale dell’isola, dove ha lasciato tracce cospicue nell’elaborazione della successiva architettura arabo-normanna, ha conservato proprio nella Valdemone e nei Nebrodi una delle più significative testimonianze architettoniche.

Si tratta del complesso fortificato di Caronia, l’araba Qal al Qawarib che, con Tusa, fu un caposaldo di resistenza islamica all’espansione normanna.

Il tracciato delle mura di recinzione del castello, ricostruito dal De Stefano e dal Cronig (1977) ricalca uno schema triangolare già in uso in fortezze romano-siriane come quella di Halebiye, base palmirena sull’Eufrate (A. Barricelli 1989).

La planimetria dell’edificio abitativo - citato dal geografo arabo Idrisi, alla corte di Ruggero Il, come opera recente e quindi anteriore alla morte del re avvenuta nel 1154 - fa perno attorno ad una sala centrale trilobata coperta di volte e fiancheggiata da due ambienti minori, viene ripresa anche al pian terreno, richiamando oltre allo schema delle cellae tricorae, quello di edifici successivi come la Zisa e la Cuba nella capitale normanna.

Le calotte costolonate ed il catino centrale ad alveoli sono mutati sia dalle muqarnas o stalattiti arabe che permettevano il raccordo tra il tamburo e la cupola di un edificio, in una progressione geometrica di trombe d’angolo; sia dalle volte costolonate romane e bizantine. Esse saranno le costanti del repertorio decorativo di tipo islamico.

Anche l’architettura religiosa dell’epoca della contea (1061 - 1130) risente della continuità stilistica dovuta alla presenza di maestranze locali islamiche di provata abilità artigianale.

Le prime cattedrali siciliane sono la risultante dell’impegno assunto dai Normanni come difensori e restauratori del Cristianesimo e della Chiesa romana, oltre che di una politica di tolleranza del clero greco basiliano, considerato necessario elemento per la lotta contro i Musulmani presenti nell’isola, se non come dominante, almeno come oligarchia etnica. All’opposto di quanto si era verificato in Calabria, regione ancora radicalmente cristiana e bizantina.

 
 

     

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