Foto di Chiara Samugheo |
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LA MACCHIA In condizioni di piena naturalità, quella che va comunemente sotto il nome di macchia mediterranea, sui Nebrodi non avrebbe avuto posto, dato che, come già visto, il bosco di sughera è in grado di scendere fino al mare. Le numerose formazioni a macchia che è dato riscontrare su tutto il versante settentrionale, fino ai 300-400 metri, altro non sono che forme di vegetazione di sostituzione e possono rappresentare tappe intermedie di processi evolutivi tendenti verso strutture più complesse e più stabili (è il caso di quanto accade nei terreni agrari abbandonati, sulle scarpate stradali, sulle frane, ecc.) oppure stadi avanzati di degradazione di preesistenti formazioni forestali. Nella sua forma classica, la macchia è costituita da una formazione intricatissima di alberelli ed arbusti sempreverdi sclerofìlli (a foglia rigida) nella quale lelemento erbaceo è quasi assente per il forte ombreggiamento che essa produce. In realtà, essa assume forme e strutture sempre diverse, sia perché una o poche piante prendono il sopravvento sulle altre sia perché spesso fanno apparizioni specie non propriamente tipiche quale il perastro, la roverella, lolmo, il frassino minore, il sorbo, il rovo, lampelodesma. A seconda delle specie prevalenti si parla di macchia a lentisco, a corbezzolo, a calycotone, a ginestra, a cisto, ecc. Queste formazioni sono gradevoli a vedersi tutto lanno: LE COLTURE AGRARIE Delle tre fasce di vegetazione cui si fa riferimento, la più vicina al mare è quella che ha pagato allagricoltura e alla civiltà il contributo più elevato. Centri abitati, manufatti e colture agrarie si sono concentrati soprattutto qui, soppiantando le primigenee formazioni boschive e la macchia. In particolare hanno avuto successo le colture agrarie legnose, meglio dei cereali adatte a sviluppare sui terreni freschi e sciolti che hanno origine dalle rocce silicee e sabbiose. Prima fra tutte, la coltura dellolivo che ancora oggi, con bella disposizione geometrica e portamento austero, copre tutta la fascia pedemontana fino a 500-600 metri di quota. Seguono, per importanza, i vigneti, i frutteti misti e i canneti e gli agrumeti. |
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