Si pensa che generalmente i palazzi nobiliari in Sicilia siano un
insieme di sale bellissime e costosissime, comprendenti
grandi e piccoli saloni, con un
salone grandissimo (la sala più importante dell’abitazione)
utilizzato spesso come sala da ballo. Questo ordine di grandezza, a
parte qualche rara eccezione, in realtà non lo è in qualità degli
arredi. A parte i salotti principali, la gran parte della casa era
arredata molto più semplicemente. L’ampiezza di questi edifici è
dovuta all’enorme numero di persone che vi lavoravano e abitavano.
Oltre che la famiglia dell’aristocratico, conteneva normalmente
altri parenti più poveri e membri della famiglia al suo completo,
tutti con stanze o appartamenti più piccoli nella casa. A questi si
aggiungevano i dipendenti e i servi inferiori, e spesso era incluso
un cappellano o confessore privato, un maggiordomo, la governante,
il segretario, l’archivista, il contabile, il bibliotecario, un
portiere che aprisse agli ospiti in visita alla famiglia. Secondo la
tradizione siciliana era obbligo d’onore ospitare i diversi
viaggiatori stranieri che passavano per il paese. Il salone
barocco aristocratico più famoso è probabilmente la Galleria degli
Specchi di Palazzo Gangi a Palermo, selezionata dal regista Luchino
Visconti per il film "Il Gattopardo". Purtroppo la Galleria è uno
dei pochi ambienti del palazzo decorati in stile barocco: il resto
della casa fu ristrutturato e riarredato nel 1750 in tardo stile
neoclassico dalla proprietaria Marianna Valguarnera. Pur nella
maggiore semplicità degli interni civili rispetto a quelli delle
chiese, le decorazioni barocche risultavano così elaborate da
richiedere tempi molto lunghi per la loro fattura. Molti pur
possedendo un palazzo in stile barocco, decoravano la casa con uno
stile molto più semplice. I pochi che realizzarono le camere e i
saloni in stile barocco, si ritrovarono, una volta ultimata l’opera,
in pieno stile neoclassico, chiamato "Pompeiano" . Ne è esempio il
famoso Palazzo Aiutamicristo a Palermo, che presenta una mistura di
più stili e autori.
Le pareti erano rivestite da specchi, inseriti in cornici dorate,
che si alternavano sia a quadri, ritratti di famiglia e dipinti di
ninfe e pastorelle arcadiche altrettanto incorniciate, sia da
candelieri a parete. I soffitti invece erano molto alti ed
affrescati (come il soffitto della sala da ballo di palazzo
Aiutamicristo, affrescato da Giuseppe Cristadoro), con enormi
lampadari pendenti di Murano. Grande importanza assunsero i
lavori a stucco nel Barocco, in quanto la filosofia dello stile lo
vedeva come tridimensionale, in un rapporto tra il soffitto e le
pareti, o tra espressioni artistiche diverse, cioè architettura,
scultura e pittura. I mobili barocchi, adorni e dorati, spesso
con ripiani superiori in
marmo, erano posizionati sulle pareti della sala, montati magari tra
uno specchio incorniciato ed un altro. Al centro, era visibile il
pavimento con motivi decorativi in marmo, o più spesso in ceramica.
I mobili, in quanto tali, spesso venivano spostati da una stanza
all’altra a seconda la necessità, anche se, per alcuni, la
realizzazione era stata commissionata per un accostamento
particolare.
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