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  Il Barocco Siciliano
  Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
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Esempi rinascimentali
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Le prime avvisaglie del Barocco
   Bullet7blu.gif (869 byte) Dalle rovine alla bellezza assoluta
   Bullet7blu.gif (869 byte) La nuova urbanistica rigeneratrice

  Bullet7blu.gif (869 byte) Gli inizi della nuova stagione
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Il Barocco Siciliano si afferma
  Bullet7blu.gif (869 byte) Trasformazione e caratteristiche
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Barocco e le sue Chiese
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Gattopardo barocco
Bullet7blu.gif (869 byte) Il lento declino della joie de vivre
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La pesante crisi economica
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La malinconia non paga

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte)INDIETRO
 
   

    IL BAROCCO SICILIANO

     "affascinante o repellente...questo
   stile è una manifestazione
   caratteristica di esuberanza siciliana,
   e va classificato tra i più
   importanti..." (Anthony Blunt)

    Trasformazione e caratteristiche

 

Per saperne di più  

   
 
   

 
 
Balcone del Palazzo Nicolaci di Villadorata
a Noto

 

Rollopack - 3 Agosto 2007
 


 


da Wikimedia Commons

 
Abbiamo già indicato nel XVII secolo l’epoca di maggiore sviluppo del Barocco europeo. Vi furono delle imitazioni impacciate in Sicilia in quel periodo. Anche in queste prime avvisaglie avevano iniziato, magari inconsapevolmente, ad inglobare nella progettazione un certo vernacolo locale. Alla metà del XVIII secolo, periodo di massima diffusione, il Barocco in Sicilia poteva definirsi Siciliano, per una serie di caratteristiche assolutamente originali. Queste non confluiscono direttamente in un lessico chiuso a definire uno stile a se stante. Dopo il 1720, le composizioni, che inglobano diverse caratteristiche, hanno in sé la “libertà” del compositore di fronte al compito della progettazione. Mentre il Barocco viene definito drammatico e vibrante, riccamente adornato di masse, sculture ed ombre che confluiscono in angosciosi chiaroscuri e giochi di luce, alla base del  Barocco Siciliano vi è la creatività, il gioco, la sensazione tipica di una "joie de vivre". Le masse che vengono plasmate liberamente stupiscono, affascinano, catturano lo sguardo per la complessità progettuale fatta di mille particolari sorprendenti. Gli stessi mascheroni, propri del Barocco, in Sicilia diventano apotropaici, irridenti, grotteschi, del tutto fantastici e “maleducati”. Appaiono in varie parti delle trabeazioni orizzontali dell’edificio e, a supporto, nei balconi. Questi ultimi, quasi mai si limitano ad essere dei semplici rettangoli sporgenti, ma assumono forme molto fluide, con balaustre in ferro battuto molto mosse e intricate (in molti edifici le stesse finestre sono difese da gelosie tondeggianti, che si rifanno alle balconate del palazzo).
L’ingresso dei palazzi aristocratici è posizionato in una corte interna a cui possono giungere le carrozze, passando per un'arcata di grandi dimensioni posta nella facciata principale dell’edificio. In questo spazio interno si dipartono le doppie scalinate, molto scenografiche, che portano al piano nobile, dove sono collocati i salotti di ricevimento. Le scale serpeggianti spesso assumono la forma addirittura del muro esterno della costruzione, che è inclinato e sinuoso anch’esso.
Il bugnato sui muri esterni trova molti usi nell’isola. Se il Serlio, a volte lo decorava, con il bugnato gli architetti siciliani facevano di tutto. Non solo lo decoravano in modo sfacciato (con sculture di foglie, squame, con dolci e conchiglie), ma lo usavano, addirittura, per i pilastri piuttosto che per le pareti.
Tra le tipicità degli edifici nobiliari siciliani vi sono anche i materiali da costruzione impiegati. Nella zona di Catania era diffuso costruire utilizzando la pietra lavica, che ha colori che vanno dal grigio al nero. L’aspetto che ne assume l’edificio è del tutto sorprendente e soprattutto particolare dell’architettura catanese, anche barocca. E’ un marchio di fabbrica difficilmente imitabile.
 
 

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