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  Il Barocco Siciliano
  Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
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Esempi rinascimentali
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Le prime avvisaglie del Barocco
   Bullet7blu.gif (869 byte) Dalle rovine alla bellezza assoluta
   Bullet7blu.gif (869 byte) La nuova urbanistica rigeneratrice

  Bullet7blu.gif (869 byte) Gli inizi della nuova stagione
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Il Barocco Siciliano si afferma
  Bullet7blu.gif (869 byte) Trasformazione e caratteristiche
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Barocco e le sue Chiese
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Gattopardo barocco
Bullet7blu.gif (869 byte) Il lento declino della joie de vivre
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La pesante crisi economica
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La malinconia non paga

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    IL BAROCCO SICILIANO

     "affascinante o repellente...questo
   stile è una manifestazione
   caratteristica di esuberanza siciliana,
   e va classificato tra i più
   importanti..." (Anthony Blunt)

    Gli inizi della nuova stagione

 

Per saperne di più  

   
 
   

 
   
Palazzo Biscari a Catania

 

Urban - Agosto 2005
 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Le mode che si susseguivano in Europa nelle grandi costruzioni erano modello per altre costruzioni minori del continente. La stessa Versailles fu completata nello stile Barocco nel 1688 per decisione di Luigi XIV. Chiaramente fu imitata un po’ ovunque. Con le sue peculiarità e stranezze il Barocco divenne, al di là delle mode, uno stile architettonico e decorativo delineato e autonomo. Fu applicato un po’ ovunque, anche in Sicilia. Ma il Barocco siciliano andò oltre, molto oltre…

Giovanni Battista Vaccarini
Dopo il terremoto del 1693 molti architetti giunsero dall’Italia continentale nell’isola. Giovanni Battista Vaccarini era uno di quelli. Conosceva benissimo le architetture del Bernini e del Borromini, probabilmente conosceva altrettanto bene le pubblicazioni di incisioni di Domenico de' Rossi, che riportavano lo stile in tutte le sue peculiarità, e ne aveva fatto una personale amalgama da applicare nelle proprie composizioni. Vaccarini arrivò in Sicilia nel 1730 e subito progettò opere come Palazzo Biscari e la Chiesa di Sant'Agata a Catania, rifacendosi all'"Architettura Civile" di Guarino Guarini. Lo stile di Vaccarini “contaminò” Catania a lungo.
 

Rosario Gagliardi
Bisogna dividere innanzitutto la semplice ricostruzione dalla nuova edificazione. Moltissimi furono, infatti, gli interventi di semplice restauro del manufatti danneggiati. Riportando necessariamente l’edificio all’antico stato, la creatività era molto limitata, e considerata di scarsa importanza. Per molte di queste opere non si conosce il nome del restauratore, come, ad esempio, la chiesa di San Giorgio a Modica. Iniziata nel 1702 la sua ricostruzione fu poi affidata all’architetto Rosario Gagliardi. Anch’esso non potè completare l’opera, morendo, ma lasciando i disegni delle opere da completare, possiamo considerarlo il restauratore finale tra l'avvicendarsi di molti alla supervisione. Rosario Gagliardi progettò con lo stesso stile la basilica di Santa Maria Maggiore a Ispica.


Tommaso Napoli
Un architetto siciliano, il monaco Tommaso Napoli, visitando Vienna, che era la sede del re di Sicilia Carlo VI  che governò l’isola dal 1718 e il 1734, ne riportò sensazioni, schizzi e incisioni dell’architettura austriaca (tra i maggiori architetti di Vienna vi era Fischer von Erlach). Tommaso Napoli introdusse nella sua architettura pareti concave e convesse e scale esterne molto complicate. Fu soprattutto, nel 1705, il progettista della famosa Villa Palagonia. Complessa e innovativa la costruzione presenta elementi che diverranno caratteristici del Barocco Siciliano, come, ad esempio, la sua doppia scala rettilinea con ripetuti cambi di direzione.

 
 

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