Le mode che si susseguivano in Europa nelle grandi costruzioni
erano modello per altre costruzioni minori del continente. La stessa
Versailles fu completata nello stile Barocco nel 1688 per decisione
di Luigi XIV. Chiaramente fu imitata un po’ ovunque. Con le sue
peculiarità e stranezze il Barocco divenne, al di là delle mode, uno
stile architettonico e decorativo delineato e autonomo. Fu applicato
un po’ ovunque, anche in Sicilia. Ma il Barocco siciliano andò
oltre, molto oltre…
Giovanni Battista Vaccarini
Dopo il terremoto del 1693 molti architetti giunsero dall’Italia
continentale nell’isola. Giovanni Battista Vaccarini era uno di
quelli. Conosceva benissimo le architetture del Bernini e del
Borromini, probabilmente conosceva altrettanto bene le pubblicazioni
di incisioni di Domenico de' Rossi, che riportavano lo stile in
tutte le sue peculiarità, e ne aveva fatto una personale amalgama da
applicare nelle proprie composizioni. Vaccarini arrivò in Sicilia
nel 1730 e subito progettò opere come Palazzo Biscari e la Chiesa di
Sant'Agata a Catania, rifacendosi all'"Architettura Civile" di
Guarino Guarini. Lo stile di Vaccarini “contaminò” Catania a lungo.
Rosario Gagliardi
Bisogna dividere innanzitutto la semplice ricostruzione dalla nuova
edificazione. Moltissimi furono, infatti, gli interventi di semplice
restauro del manufatti danneggiati. Riportando necessariamente
l’edificio all’antico stato, la creatività era molto limitata, e
considerata di scarsa importanza. Per molte di queste opere non si
conosce il nome del restauratore, come, ad esempio,
la chiesa di San Giorgio a Modica.
Iniziata nel 1702 la sua ricostruzione fu poi affidata
all’architetto Rosario Gagliardi. Anch’esso non potè
completare l’opera, morendo, ma lasciando i disegni delle opere da
completare, possiamo considerarlo il restauratore finale tra
l'avvicendarsi di molti alla supervisione.
Rosario Gagliardi progettò con lo stesso
stile la basilica di Santa Maria Maggiore a Ispica.
Tommaso Napoli Un
architetto siciliano, il monaco Tommaso Napoli, visitando Vienna,
che era la sede del re di Sicilia Carlo VI
che governò l’isola dal 1718 e il 1734, ne riportò
sensazioni, schizzi e incisioni dell’architettura austriaca (tra i
maggiori architetti di Vienna vi era Fischer von Erlach). Tommaso
Napoli introdusse nella sua architettura pareti concave e convesse e
scale esterne molto complicate. Fu soprattutto, nel 1705, il
progettista della famosa Villa Palagonia. Complessa e innovativa la
costruzione presenta elementi che diverranno caratteristici del
Barocco Siciliano, come, ad esempio, la sua doppia scala rettilinea
con ripetuti cambi di direzione.
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