All’alba della nuova ricostruzione ci si domandò in che modo
ricostruire gli abitati rasi al suolo. Le vecchie città, edificate
secondo l’antica urbanistica medievale, fatta di vicoli e stradine,
di gruppi di case ammassate in maniera del tutto casuale, erano
implose su se stesse come se fossero di carta pesta, causando danni
e numero di vittime ingentissimo. In Europa alcuni esempi di una
nuova urbanistica erano già stati realizzati. Essa era basata su
griglie geometriche di strade ampie e di piazze, dove disporre le
abitazioni e gli edifici pubblici, con grande vantaggio di visuali e
prospettive. Il tracciato poteva essere ortogonale od ottagonale,
comunque sia, abbandonando casualità ed improvvisazione. Tra le
realizzazioni in Europa vi erano: la nuova città di “Terra del Sole”
realizzata nel 1564 per Cosimo I de' Medici, Gran Duca di Toscana,
dall’architetto
Baldassarre Lanci di Urbino; la città di Alessandria in Piemonte; le
nuove città dell’America del Sud (dal 1711), volute da spagnoli e
portoghesi. Soprattutto era conosciuta dai siciliani la
ricostruzione della città di Londra, dopo la quasi totale
distruzione dovuta all’incendio del 1666, che fu eseguita per le
nuove estensioni ad ovest
basandosi su uno schema a griglia (sostanzialmente la City fu
ricostruita sul suo antico piano urbano d’origine medievale). La
popolazione non fu investita dalla soluzione urbanistica, data la
scarsa importanza, fu quindi prescelta senza opposizioni o
contestazioni. Alcune tra le nuove città, più estensivamente
ripianificate, dove si rilevano le soluzioni “rivoluzionarie”, sono:
Catania, Caltagirone, Militello Val di Catania, Modica, Noto,
Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Per la ricostruzione di Noto
(ma anche di Ragusa) la vecchia area edilizia sul Monte Alveria, fu
abbandonata (ed è possibile visitarla ancora oggi), a favore di
un’area limitrofa in una zona maggiormente pianeggiante. Lo sviluppo
dell’abitato, perciò, è a griglia. Le strade sono posizionate da est
a ovest in funzione dell'angolazione solare. La pianificazione
urbanistica di Noto è attribuibile ad un erudito aristocratico del
luogo, Giovanni Battista Landolina. Tra gli architetti impegnati
nella sua ricostruzione vi è Rosario Gagliardi, "scenografo" attento
in proporzioni e prospettive. La pianificazione della
ricostruzione urbanistica permise di applicare un posizionamento
delle maggiori strutture. Nel nuovo “linguaggio” le case
dell’aristocrazia furono collocate o in zone fresche e ventilate,
nella parte alta della città, o in prossimità di aree di maggiore
importanza. Le chiese insieme al Palazzo Vescovile, vennero
collocate su piazze centrali, in modo da sottolineare la
“centralità” della Chiesa. I mercanti e i negozi seguirono
l’andamento rettilineo delle strade maggiori e più ampie. Tutto il
resto era destinato all’edificazione delle aree popolari.
L’urbanistica Barocca in Sicilia ebbe una lettura e un’applicazione
del tutto nuova. Fu oggetto d’ispirazione per molti architetti ed
urbanisti. Il più importante di essi fu senz’altro il Barone
Haussmann nel piano ottocentesco della nuova Parigi, vero punto di
partenza per l’urbanistica mondiale.
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