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 Mandorle di Sicilia


Le mandorle in cucina

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      MANDORLE DI SICILIA  
  
   

        Nel comune di Solarino (SR)
   vengono lavorate, ogni anno,
   mandorle per circa 65000 quintali,
   pari all'80% della intera produzione
   siciliana. Possiamo denominare
   Solarino la “città delle mandorle”
.

   
     Le mandorle in cucina    
     
     

 
 
 

Le mandorle, una ricchezza per l'economia solarinese


Koyaanis Qatsi - 31 agosto 2002

 

 

 
da Wikimedia Commons
 

La mandorla è il seme dell’albero del Mandorlo. Questa è raccolta ) nel periodo agosto-settembre, utilizzando verghe lunghe circa 3 metri o a mano.
Le mandorle, normalmente sono dolci, ma vi sono anche varietà rare di mandorle amare. I semi del nocciolo d’albicocca vengono chiamati armelline. Sia le mandorle che le armelline, possedendo glucosidi e cianogenetici, se eccessivamente amare possono anche essere velenose. D’altra parte le armelline vengono comunemente utilizzate nella preparazione degli amaretti, a cui danno il tipico sapore.
E’ utilizzata in cucina, sia nella preparazione di dolci, sia di piatti salati. Nei piatti salati, ad esempio, è inserita nel pesto alla trapanese. L’uso più intenso è nella preparazioni di pasticceria, come nei confetti, biscotti, pasticcini di diverso tipo, e nel marzapane, con cui si realizzano dolci tipici di grande storia.

In cosmesi
L'olio di mandorle dolci viene ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi. E’ molto eudermico, non comedogenico e di facile assorbibilità, In più l’olio è ricco di vitamina E, B e minerali vari. Viene utilizzato per ammorbidire pelli secche e sensibili, tanto che è utilizzato frequentemente per unguenti e creme da massaggio, aromatizzato con oli essenziali. Dà alla pelle un profumo delicato e piacevolissimo all’odore.

La pizzuta d’Avola
Tre sono le cultivar tutelate nel presidio di Slow Food: la Romana e la Fascionello e la Mandorle di Noto. Quest’ultima è tipica della zona della val di Noto, in provincia di Siracusa. La mandorla Pizzuta d'Avola è una cultivar di Prunus dulcis.
In effetti fu proprio ad Avola che Giuseppe Bianca, botanico locale, nell’Ottocento la selezionò.
La fioritura dell’albero avviene, generalmente, a gennaio, ma è solo alla fine di luglio, primi di agosto, che il frutto maturo può essere raccolto, tramite l'abbacchiatura. La resa del raccolto si aggira intorno al 21 e il 23%.
La mandorla d’Avola è molto richiesta dall’industria dolciaria per la preparazione dei confetti.
 
 
 
 

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