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Avola e Solarino e le mandorle di Sicilia


Le mandorle in cucina

Da Hybla Major
Ad Avola liberty
Le mandorle al Bar
Dalle mandorle al marzapane
Semi e mandorle croccanti
 
 
 
Solarino e le mandorle
L'origine del toponimo
La "Terra di San Paolo"
Una Storia non storia
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I "ciarauli" di San Paolo
 
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     MANDORLE
DI SICILIA

      Nel comune di Solarino (SR)
   vengono lavorate, ogni anno,
   mandorle per circa 65000 quintali,
   pari all'80% della intera produzione
   siciliana. Possiamo denominare
   Solarino la “città delle mandorle”
.

   

    Una storia non storia

   
     
     

 

 

Palazzo Requisenz a Solarino

Azotoliquido - 12 novembre 2007

 
 



da Wikimedia Commons
 

Nel frattempo, mentre la burocrazia procedeva a rilento, l’abitato di Solarino cresceva con lentezza esasperante. Al di là dei palazzi signorili, le abitazioni di agricoltori, braccianri e pecorai, si limitavano a poche case sulla strada. L’illuminazione pubblica, decisa nel 1850, si limitò a pochi lampioni a petrolio. L’elettrificazione arrivò a Solarino solo nel 1922. L’acquedotto ed impianto di smaltimento fu realizzato nel 1925.
Fu progettata alla fine dell’Ottocento la Piazza del Plebiscito e le vie adiacenti.
Mentre si svolgeva questo sviluppo rallentato, la Sicilia, e in particolare la zona di Solarino soffrì di una forte emigrazione. Americhe, del nord e del sud, Australia, nord Europa e, addirittura, nord Italia, furono paesi interessati all’emigrazione isolana. Fa eccezione il caso dei 4.000 profughi friulani, che, alla fine della Grande Guerra, emigrarono proprio in Sicilia, soprattutto nell’area di Solarino.

La piana di Solarino è legata, in particolar modo alla Seconda Guerra Mondiale, essendo stata zona d’addestramento militare e di stanza del IV battaglione del 75º Reggimento Fanteria. Allo scoppio della zona vi si allocarono 1300 sfollari da Siracusa e dai territori africani.
Nel maggio del 1943, le truppe provenienti da Palazzolo, Buccheri, Vizzini e Grammichele, furono passate in rassegna da Umberto di Savoia, generale del Gruppo Armate Sud italiano.
Durante la guerra, vi fu uno scontro importante tra l'11 ed il 13 luglio del 1943, tra le truppe Alleate ed italiani e tedeschi. Con l’avanzamento del fronte, Solarino conteggiò i danni: qualche tetto crollato ed un po’ di buche, non vi era altro. La chiesa ed il Palazzo Municipale non avevano subito danni.  Tuttavia, il Paòazzo Comunale, nel 1944, fu oggetto di un assalto di renitenti alla leva, che diedero alle fiamme l’archivio comunale, rendendo quasi impossibile proprio le ricerche sulla storia di Solarino.

Negli anni sessanta fu realizzato tra Targia ed Augusta il polo petrolchimico siracusano. Se da un lato portò all’inurbamento di numerosi emigrati, che ha fatto salire la densità abitativa (566 ab./km²), dall’altro ha aumentato l’interesse malavitoso èer la zona. Si presentò il problema del racket. Nel 1995 i commercianti di Solarino hanno dato vita all'Associazione antiracket. Nel 1998 fu firmato un protocollo d'intesa tra l'associazione ed il comune. In questi anni la presenza del racket è di molto diminuita. Il comune, con iniziativa unica, ha fatto aggiungere al cartello stradale che segna i confini comunali, l’iscrizione: «comune che ha detto no al racket».

Il 17 settembre 2003, il comune e limitrofi è stato oggetto di un’ingente alluvione. Alla fine di tre giorni di pioggia il comune era in ginocchio: molte erano le strutture compromesse, tra cui la scuola elementare, cinquanta auto danneggiate. A questo si aggiunse la distruzione dell'80% della rete viaria e il 70% della rete fognaria e di quella idrica. IL crollo del  ponte Diddino e della statale causarono l’isolamento di Solarino per diversi giorni, oltre l'interruzioni della linea elettrica e telefonica.
Nello stesso 2003, si è pensato di unificare il comune di Solarino con quello adiacente di Floridia , cioè i due massimi  comuni per abitanti (dopo Siracusa). Il fine era quello di unificare una serie di  servizi, tipo polizia municipale, ambiente, trasporti pubblici e refezione scolastica. L’iniziativa si è concretizzata nel 2010, con l’approvazione dell’atto costitutivo e lo statuto  dell'Unione dei Comuni - Monti Climiti.

 
 

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