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Avola e Solarino e le mandorle di Sicilia


Le mandorle in cucina

Da Hybla Major
Ad Avola liberty
Le mandorle al Bar
Dalle mandorle al marzapane
Semi e mandorle croccanti
 
 
 
Solarino e le mandorle
L'origine del toponimo
La "Terra di San Paolo"
Una Storia non storia
Valori d'arte e architettura
I "ciarauli" di San Paolo
 
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     MANDORLE
DI SICILIA

      Nel comune di Solarino (SR)
   vengono lavorate, ogni anno,
   mandorle per circa 65000 quintali,
   pari all'80% della intera produzione
   siciliana. Possiamo denominare
   Solarino la “città delle mandorle”
.

   

    I "ciaràuli" di San Paolo

   
     
     

 

 

'A sciuta (l'uscita) del fercolo di San Paolo dalla Chiesa Madre per la processione, durante la festa patronale del 3 agosto 2008.

 

Azotoliquido - 3 agosto 2008

 
 



da Wikimedia Commons
 

Il comune di Solarino condivide con quello limitrofo di Palazzolo Acreidi, una particolarità molto curiosa: la presenza dei "ciaràuli". Tale “presenza” non poteva non essere collegata al santo di Tarso. Chi, infatti, nasce durante la notte del 25 gennaio, giorno della conversione di San Paolo, possiede la facoltà taumaturgica di guarire chi è stato morso dai serpenti. La leggenda legata a San Paolo, e narrata da San Luca negli Atti degli Apostoli, vuole che il santo nell'isola di Malta, fosse morso da una vipera. Tra la meraviglia degli antistanti, il veleno non fece effetto. Per questo, San Paolo è divenuto il protettore dai morsi dei serpenti.
Questi predestinati
vengono chiamati "ciaràuli”, nome che deriva dal greco "keraulés", cioè suonatori di corno, poiché anticamente realizzavano i loro prodigi con l’aiuto di uno strumento musicale. I "ciaràuli”,non sono persone che appartengono ad una classe specifica, ma scelti dalla volontà divina. Questi devono, inoltre, avere un escrescenza al di sotto la lingua. La particolarità rappresenta un segno di distinzione, come un marchio. Ma ciò non basta. All’età di otto-dieci anni i prescelti devono essere messi a parte dei segreti e procedure per attuare i loro miracoli. Si occupa dell’incombenza un altro  "ciaràuli".Questa lezione da praticandato, può avvenire solo la notte di Natale al momento finale della Messa, cioè durante  l’Eucarestia.

La procedura dei "ciaràuli" è tradizionale. Questo a digiuno, deve di mattina o sera andare dalla vittima del morso di serpente, Deve accertarsi inizialmente del tipo di morso, fare il segno della Croce, bagnare della propria saliva la ferita e iniziare a massaggiare la parte dolorante. Mentre massaggia, il "ciaràuli" deve mentalmente ripetere lo scongiuro mistico ("ciarmu") appreso. L’operazione va ripetuta per tre giorni, sempre o di mattina o di sera.
Essendo una tradizione popolare antichissima, spesso persone che si sono salvate dal morso di una vipera, fanno voto di rendere grazia al Santo venendo in pellegrinaggio a Solarino.
Sempre nel credo popolare i ciaràuli posseggono capacità soprannaturali.

Dal 2010 a questa figura popolare di “santone” è dedicata una manifestazione detta Kerayles fest, durante la festività del Santo Patrono.

 
 

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