Se è vero che il borgo di Solarino ebbe origine dal
XVIII secolo, l’area del suo territorio è stata interessata da
insediamenti abitativi già nel
Paleolitico superiore (III millennio a.C.). SE ne
è rinvenuta traccia in località Cava del Rivettazzo,
con il rinvenimento di una
antica necropoli da parte di Paolo Orsi agli inizi del '900.
Altre tracce archeologiche, individuate in località Cozzo Collura,
sono risalenti al periodo greco del IV al III secolo a.C. Le rovine,
a pochi chilometri più ad est del borgo, sono state riportate alla
luce nel sito denominato come Pozzo della Chiesa. Queste
comproverebbero l’esistenza di un nucleo abbastanza antico, che
comproverebbe la leggenda, che vuole il paese visitato da San Paolo,
durante la sua sosta
a
Siracusa nel 61 d.C. Nella documentazione
ritrovata, si inizia a citare Solarino,
dal De Spucches, a
partire dal 1296 , quando viene individuato il feudo di un nobile
siracusano, tale barone
Gutierre de Nava. Invece, in un passaggio di
proprietà, del 1656, il feudo viene collegato alla famiglia nobile
catalana dei Requisenz, giunti in Sicilia al seguito degli
Aragonesi.
La vera nascita, tuttavia del borgo di Solarino
risale al 25 aprile 1760, quando il Re borbone
Ferdinando I delle Due Sicilie sottoscrisse una concessioni
Regie al nobile Don Giuseppe Antonio Requisenz, ("Principe di
Pantelleria, Conte di Buscemi e Barone del feudo di Solarino"), di
creare il borgo di Solarino, facendo giungere sul posto abitanti
provenienti dal villaggio del Pozzo della Chiesa,
salvandoli così dalla
malaria, e tutti gli sfollati del terremoto della
Val di Noto (1693), raccolti dalle zone di Siracusa, Noto e
Canicattini Bagni. La nuova opportunità varco i confini della
Sicilia, giungendo alle orecchie di parecchia gente, poiché si
registra la nuova presenza dal Genovesato, dal Piemonte e in
particolar modo da Malta, ma anche dai Castelli Romani e,
addirittura, dal Marocco, come, d’altra parte attestato dal Registro
Parrocchiale dei Battesimi della Chiesa Madre di Solarino. Questo
nuovo feudo fu denominato "Terra di San Paolo nel feudo di
Solarino".
Il numero degli abitanti della zona
ebbe un grande incremento successivo, così come il valore economico
dell’area stessa, sapientemente coltivata. Tanto che, nel 1820, lo
stesso feudatario chiese al Re di Napoli l’autonomia comunale, che
gli fu concessa, rendendo Solarino autonoma da Siracusa. Il Regio
decreto di Francesco I Re delle Due Sicilie, risale al 20 dicembre
del 1827. La problematica era, però, tutt’altro che risolta. Per
ragioni economiheci, logistiche ed amministrative si andò per le
lunghe: solo il 14 luglio 1828, si ebbe la decisione finale, che,
evidentemente per ragioni storiche o semplicemente burocratiche, fu
comunicata al sindaco soltanto il 29 luglio 1930. Fino ad allora il
nuonato comune di San Paolo Solarino rimase sulla carta.
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