In provincia di Siracusa, Avola,
piccolo comune, affaccia sul golfo di Noto. In periodo precedente
all’insediamento dei siculi, dunque d’età preistorica, è il dolmen
di Avola, scoperto nel 1961. Esso è collocato in contrada Borgellusa,
proprio di fronte all’ospedale civico di Avola. E’ scavato nella
roccia, ma dalla tipica forma con una grossa pietra a copertura
retta da pietre che fanno da pilastro. L’interno è scavato in forma
geometrica. Per la sua particolarità è giudicato
uno pseudo-dolmen.
I primi insediamenti nel territorio si fanno risalire ai Siculi. La
regione fu successivamente invasa dai Sicani, che spodestando gli
abitanti dal loro territorio, li spinsero verso l’interno. E’ di
questo periodo la fondazione di
Hybla Gereatis (ne parla
lo storico
Pausania), termine prettamente sicano, attribuito ad una dea
che, con l’arrivo dei greci, si trasformò nel culto di Afrodite, a
causa della fertilità di quei territori.
Il dominio sicano si fa
risalire fra il XIII e il XII secolo a.C. Il termine Gereatis
o Galeatis viene collegato o ai Galeoti, antichi sacerdoti
greci con capacità d’indovino, oppure a Gela o al tiranno siracusano
Gerone. Lo storico Tuciclide scrive della fondazione di Hybla,
avvenuta, a suo dire, vicino al villaggio di Inessa, nei
pressi del vulcano Etna. A dire del geografo tedesco Filippo
Cluverio i due paesi limitrofi sarebbero stati, in realtà, uniti in
un selo centro urbano.
I
resti archeologici di questi primi insediamenti si trovano,
attualmente, nella Riserva naturale orientata di Cava Grande del
Cassibile.
Hybla Gereatis è
situata presso l'odierna Paternò. Bisogna distinguere
Hybla Gereatis (Hybla
Major) , da Hybla Minor conosciuta come
Megara Hyblaea,
della zona di Augusta, ed
Hybla Heraia, della zona dell'attuale Ragusa. Le prime
notizie su Hybla Major
risalgono al V
secolo a.C. Alla metà dell'VIII secolo a.C., con l’arrivo dei
coloni greci, inizia un nuovo periodo di fioritura di Hybla Major,
che già precedentemente aveva conosciuto il valore della civiltà,
ivi portata dai Fenici. Nel periodo della Guerra del Peloponneso,
l’area fu assoggettata al tiranno siracusano Dionisio.
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