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Avola e Solarino e le mandorle di Sicilia


Le mandorle in cucina

Da Hybla Major
Ad Avola liberty
Le mandorle al Bar
Dalle mandorle al marzapane
Semi e mandorle croccanti
 
 
 
Solarino e le mandorle
L'origine del toponimo
La "Terra di San Paolo"
Una Storia non storia
Valori d'arte e architettura
I "ciarauli" di San Paolo
 
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     MANDORLE
DI SICILIA

      Nel comune di Solarino (SR)
   vengono lavorate, ogni anno,
   mandorle per circa 65000 quintali,
   pari all'80% della intera produzione
   siciliana. Possiamo denominare
   Solarino la “città delle mandorle”
.

   

    L’origine del toponimo

   
     
     

 

 

Cava del Rivettazzo.

Azotoliquido - 7 novembre 2007

 
 



da Wikimedia Commons
 

Il termine Solarino è interpretato in diversa maniera. Alcuni lo fanno risalire al romano solaris o solarium che significa "soleggiato"., per la sua favorevole pèosizione geografica. Questo sarebbe comprovato dal toponimo di una contrada dello stesso comune, che porta il nome  Soliardo, dal latino solis ( sole) e ardeo (avvampo, brucio, splendo), cioè brucio per il sole, quindi "luogo assolato".
Altri ritengono che il toponimo derivi invece dal
siciliano sularinu, che vuol dire "solitario", La denominazione potrebbe discendere dall’isolamento della prima chiesa di Solarino, rimasta isolata dal borgo per lungo tempo.

Fino al 9 settembre 1920, quando per le elezioni di quell’anno, nasce la denominazione "Comune di Solarino", il paese aveva come nome "Comune di San Paolo Solarino". Il riferimento si deve alla visita che San Paolo, arrivato a Siracusa (nel 60 d.C.) , nel suo viaggio per giungere a Roma, avrebbe fatto una visita di tre giorni all’oppidum situata nella zona di Cozzo Collura, nei pressi dell’attuale Solarino. Qui il santo avrebbe battuto il piede in terra, facendone sgorgare acqua. In tale zona scavi archeologici hanno riportato alla luce resti di un insediamento d’epoca romana (dal II al IV secolo) e di un antico pozzo. La contrada, a testimonianza, porta ancora il nome Puzzu 'i San Paulu (Pozzo di San Paolo).
Secondo lo studioso P. Serafino M. Gozzo, il toponimo del paese avrebbe perso il suo riferimento al santo di Tarso, per volontà del sindaco,  del 1922, Carmelo Lamonica, di evidente riferimento laico. Lo stesso ricercatore è stato a capo dell’iniziativa di recuperare l’antica denominazione, durante gli anni settanta. Evidentemente, non se ne fece niente. Ciononostante, fatto curioso, è che i siciliani, ancora oggi, chiamano Solarino San Paulu  e i suoi abitanti sampalísi (= "sampaolesi" o, addirittura, paliddi. (cioè "paolini").

 
 

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