La frutta di Martorana
Per la festività dei morti, oltre alle famose “ossa dei
morti”, viene realizzata l’altrettanto conosciuta frutta di
martorana. Questa non è che una specie di marzapane, ottenuto da
farina di mandorle e zucchero. All’impasto viene data poi la forma
di frutta, con la relativa coloritura.
L’invenzione di questi particolari dolci si
fa risalire alle suore del convento palermitano annesso alla Chiesa
di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana, eretta per volere
di Giorgio d'Antiochia, ammiraglio del re Ruggero II, reggente
normanno nel 1143. Il monastero benedettino fu fondato nel 1194
dalla nobildonna Eloisa Martorana, da cui prese la denominazione.
Nel giugno 1537, Carlo V visitò Palermo. Si
narra che, essendo estate, il giardino di aranci della chiesa non
presentava frutti vistosi da mostrare al re spagnolo. Le suore del
convento della Martorana, realizzarono, allora, delle arance di
pasta di mandorle e le colorarono similmente ai frutti, con cui
decorarono il giardino, rendendolo bellissimo. Ebbe origine così,
secondo la leggenda, la cosiddetta "frutta
di Martorana", dolce tipico siciliano.
La Cassata siciliana
La Cassata siciliana,
famosa in tutto il mondo come dolce tradizionale siciliano,
rappresenta l’apice dello zuccherato. Si può passare dalla
confezione più semplice a quelle baroccheggianti, con
decorazioni fatte di perline colorate e numerosi e
diversi frutti canditi. Al suo interno, secondo la tradizione,
troviamo ricotta zuccherata,
pan di Spagna, pasta reale, frutta candita e glassa esterna di
zucchero. Essendo il dolce siciliano per antonomasia, definiremmo
storico, esso vanta numerose varianti che si arricchiscono di altri
ingredienti, quali pistacchi, pinoli, cioccolato, cannella,
maraschino o acqua di zagara.
Durante la dominazione araba,
furono introdotti in Sicilia la canna da zucchero, il limone, il
cedro, l'arancia amara, il mandarino e la mandorla. Essendo la
pratica della ricotta di pecora risalente a tempi preistorici, i
vari ingredienti si fusero. All’inizio si trattava solo di una
pasta frolla ripiena di ricotta zuccherata e infornata. Ma quando
nel convento della Martorana,a Palermo, in epoca normanna, fu
realizzata la pasta reale (o Martorana), l’involucro di pasta frolla
fu sostituito con essa. Il dolce fu, quindi, realizzato a freddo e
non più infornato. Gli spagnoli portarono nell’isola il cioccolato e
la pratica del pan di spagna. Nel Settecento si registrò
l’invenzione della frutta candita.
Seguendo la tradizione
dolciaria delle monache siciliane, la cassata divenne il dolce
particolare di pasqua, raccomandato, nel 1575,
dal primo sinodo dei vescovi siciliani a Mazara del Vallo . Nel
1873, il pasticcere palermitano Salvatore Gulì, partecipando ad una
manifestazione a Vienna, introdusse nella decorazione la cosiddetta
zuccata, che è divenuta da allora classica per la cassata
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