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Avola e Solarino e le mandorle di Sicilia


Le mandorle in cucina

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Dalle mandorle al marzapane
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Solarino e le mandorle
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     MANDORLE
DI SICILIA

      Nel comune di Solarino (SR)
   vengono lavorate, ogni anno,
   mandorle per circa 65000 quintali,
   pari all'80% della intera produzione
   siciliana. Possiamo denominare
   Solarino la “città delle mandorle”
.

   

    Dalle mandorle al marzapane

   
     
     

 

 
Cassata siciliana.

Manutius - 6 giugno 2005
 

 
 




da Wikimedia Commons
 

La frutta di Martorana
Per la festività dei morti, oltre alle famose “ossa dei morti”, viene realizzata l’altrettanto conosciuta frutta di martorana. Questa non è che una specie di marzapane, ottenuto da farina di mandorle e zucchero. All’impasto viene data poi la forma di frutta, con la relativa coloritura.

L’invenzione di questi particolari dolci si fa risalire alle suore del convento palermitano annesso alla Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana, eretta per volere di Giorgio d'Antiochia, ammiraglio del re Ruggero II, reggente normanno nel 1143. Il monastero benedettino fu fondato nel 1194 dalla nobildonna Eloisa Martorana, da cui prese la denominazione.

Nel giugno 1537, Carlo V visitò Palermo. Si narra che, essendo estate, il giardino di aranci della chiesa non presentava frutti vistosi da mostrare al re spagnolo. Le suore del convento della Martorana, realizzarono, allora, delle arance di pasta di mandorle e le colorarono similmente ai frutti, con cui decorarono il giardino, rendendolo bellissimo. Ebbe origine così, secondo la leggenda, la cosiddetta "frutta di Martorana", dolce tipico siciliano.

La Cassata siciliana
La Cassata siciliana, famosa in tutto il mondo come dolce tradizionale siciliano, rappresenta l’apice dello zuccherato. Si può passare dalla confezione più semplice a quelle baroccheggianti, con decorazioni fatte di perline colorate e numerosi e diversi frutti canditi. Al suo interno, secondo la tradizione, troviamo ricotta zuccherata, pan di Spagna, pasta reale, frutta candita e glassa esterna di zucchero.
Essendo il dolce siciliano per antonomasia, definiremmo storico, esso vanta numerose varianti che si arricchiscono di altri ingredienti, quali pistacchi, pinoli, cioccolato, cannella, maraschino o acqua di zagara.

Durante la dominazione araba, furono introdotti in Sicilia la canna da zucchero, il limone, il cedro, l'arancia amara, il mandarino e la mandorla. Essendo la pratica della ricotta di pecora risalente a tempi preistorici, i vari ingredienti si fusero.
All’inizio si trattava solo di una pasta frolla ripiena di ricotta zuccherata e infornata. Ma quando nel convento della Martorana,a Palermo, in epoca normanna, fu realizzata la pasta reale (o Martorana), l’involucro di pasta frolla fu sostituito con essa. Il dolce fu, quindi, realizzato a freddo e non più infornato. Gli spagnoli portarono nell’isola il cioccolato e la pratica del pan di spagna. Nel Settecento si registrò l’invenzione della frutta candita.

Seguendo la tradizione dolciaria delle monache siciliane, la cassata divenne il dolce particolare di pasqua, raccomandato, nel 1575, dal primo sinodo dei vescovi siciliani a Mazara del Vallo . Nel 1873, il pasticcere palermitano Salvatore Gulì, partecipando ad una manifestazione a Vienna, introdusse nella decorazione la cosiddetta zuccata, che è divenuta da allora classica per la cassata

 
 

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