La famiglia dei Moncada, detta anche Montecateno, ha origini
catalane, per la precisione dalla cittadina di Montcada i Reixac.
Il suo nome, infatti, origina da quello del paese.
Una leggenda vuole che Teodone III di Baviera (detto
Dapifero),
per arginare l’espansione dei Mori in Spagna, fece porre una catena
tra le vette di due colline, in Catalogna. Il posto venne
denominato Montecateno, successivamente Moncada. Un’altra
teoria, più concreta, fa derivare il nome, semplicemente, da
monte e cada.
Quest’ultimo termine è il nome di una particolare specie di
ginepro rosso, molto presente nella zona. Da esso si estrae
un olio particolarmente apprezzato in dermatologia.
Nel 1200,
Guillermo de Moncada divenne
vescovo di Lérida
in Spagna. Già nobile e possidente di vari feudi e
territori,
Guglielmo Raimondo Moncada giunse in Sicilia, nel 1282, al seguito
del re Pietro I d'Aragona, per combattere contro le milizie francesi
di Carlo d'Angiò, che avevano invaso l’isola. Dopo la vittoria, i
Moncada si insediarono in Sicilia, pur mantenendo forti rapporti con
la Catalogna. Insieme agli Alagona, altra famiglia nobile siciliana,
rappresentarono la fazione catalana contro la fazione latina,
composta dalle famiglie dei Chiaramonte e Ventimiglia (nel XIV
secolo). In seguito, Guglielmo Raimondo III cercò un
avvicinamento con la
corte di Barcellona, senza, però, molto successo. La famiglia dei
Moncada fu tra le più importanti in Sicilia, possidente di vasti
territori e feudi attraverso i vari rami della progenie. Dal
tronco principale dei conti
di Agosta e di
Adernò (Adrano), derivarono, infatti, i rami dei principi di Paternò
e di Monforte, da cui, poi, ebbero origine
i rami dei
principi di Calvaruso, dei principi di Valsavoia e dei principi di
Soria. Il
ramo dei principi
di Monforte è ancora attualmente prosperante. Con Ignazio
Moncada, nel 1640, la famiglia ottenne dal re spagnolo, Filippo IV
di Spagna, l’alto titolo di duchi di San Giovanni.
I Feudi dei Moncada
Nel 1336, Federico III di Sicilia nominò
conte
di Agosta
Guglielmo Raimondo II Moncada. Il titolo durò fino
al 1407, con
la nomina
di Matteo II Moncada a conte di Caltanissetta, da
parte del re
Alfonso il Magnanimo. I Moncada residenti a Caltanissetta
amministrarono le loro proprietà e interessi in tutta la Sicilia.
Non mancarono, anche, di far costruire edifici e residenze, come il
Palazzo Moncada, successivamente
trasformato nel
Teatro Beauffremont, e la Porta Montalto di Palermo.
Con la morte di
Matteo Sclafani,
si aprì la successione al
feudo
di Adernò
(Adrano). Dopo 43 anni di lotte e contrasti, venne nominato alla
contea Matteo I
Moncada, figlio di Guglielmo Raimondo (il capostipite). Era il 1371.
Il feudo di Monforte San Giorgio divenne proprietà dei Moncada
nel 1513, quando venne celebrato il matrimonio tra Federico (Moncada)
e Agnese Pollicino Castagna, già baronessa di Tortorici e Saponara.
La contea di Monforte
divenne principato con decisione del re Filippo IV di Spagna
nel 1628. Il primo principe
di Monforte fu
Giuseppe Moncada.
I Principi di Paternò
Nel 1456, Guglielmo Raimondo V Moncada, conte di Adrano, acquistò la
vicina cittadina di Paternò. Su loro richiesta, il re Filippo II di
Spagna elevò il territorio a
Principato nel
1565. Il primo principe di Paternò fu Francesco Moncada. Da allora
il ramo paternese si è sviluppato e distinto sino ad oggi. Tra i
Moncada di Paternò si contano, quale esempio, Giovanni Luigi,
politico, e il nipote Corrado, senatore. Gli attuali discendenti
sono apprezzati imprenditori. Anche a Paternò esiste un Palazzo
Moncada, che venne costruito nel 1627. Da qui, la famiglia dei
Moncada amministrò Paternò fino al 1812, anno di
promulgazione
della Costituzione siciliana, che decretò la
cessazione dei diritti feudali.
La famiglia dei Moncada controllava, inoltre, ampi
possedimenti, tra
questi, i principati di Larderia, Alcontres, Cassano, Calvaruso,
Collereale, Montereale, Sperlinga e Rosolini, oltre alle ducee di
Archirafi, Bivona e Montalto.
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