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Paternò, la città delle regine e dei principi

Introduzione
Il toponimo di Paternò
Hybla Major ed Imessa
Le antiche etnie: i Siculi
I primordi e la nascita di Paternò
Le regine e Paternò
L'epoca contemporanea
La famiglia dei Moncada
Antiche architetture
La religiosità a Paternò
Dialetto e folclore
Il vulcano Etna
Il Parco dell'Etna
L'arancia rossa di Sicilia
Il ficodindia dell'Etna

Video su Paternò
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PATERNO'

      La Storia, a volte, disegna dei    tracciati
   e dei valori che poi, nel tempo, si perdono.
   E’ il caso di Paternò. La città era prediletta
   dalle regine aragonesi, divenendo, poi,
   il feudo dei principi Moncada.  Oggi la
   cittadina etnea si distingue per la produzione
   delle arance rosse Sanguinelle e per i suoi
   ficodindia. Il Parco dell’Etna, con Paternò,
   svela un paesaggio nascosto, forse
   lo stesso dell’antica nobiltà…

   

    La religiosità a Paternò

   
     
     

 

 

Ex Monastero della Santissima Annunziata a Paternò

Antonino Caruso - 2006
Foto da Wikimedia Commons

 
 




 

   Nelle antiche città di Inessa-Aitna e Hybla Major, era in uso la religiosità pagana, tanto che la stessa Hybla era così denominata in onore alla dea della fertilità.
Il Cristianesimo si diffuse in Sicilia e, quindi, a Paternò nel I secolo, quando egli inviò nell’isola ad espellere i demoni
da Aitna i monaci Filippo di Agira, Calogero di Calcedonia, Onofrio anacoreta e Archileone.
Con il susseguirsi delle dominazioni a Paternò, oltre ai cristiani cattolici, si formarono delle comunità cristiano ortodosse, arabe ed ebree. Queste comunità, tuttavia rimasero in minoranza a Paternò. Tutte, unitamente, svolgevano la loro attività religiosa all’interno del proprio quartiere o zona abitativa. Con i normanni, e successivamente. I cristiani cattolici crebbero, mentre le altre confessioni religiose scomparvero quasi del tutto.

Nel 1576, si racconta che, durante una terribile epidemia di peste, i paternesi si rivolsero in preghiera a Santa Barbara, martire di Nicomedia, invocando il suo aiuto. La peste cessò. Santa Barbara divenne la Patrona di Paternò. Da allora, ogni 4 dicembre il paese è in festa. Nella settimana dedicata alla Santa, si svolgono processioni, riti sacri e incontri sportivi e quant’altro.
La famiglia dai Moncada introdusse nel XV secolo come Santo copatrono anche Vincenzo di Saragozza, santo spagnolo. La devozione ad esso, però, decrebbe col tempo.

Si svolgono nel paese etneo altre festività e celebrazioni religiose. Grande importanza ha, ad esempio, la Madonna della Consolazione, che viene festeggiata in paese il sabato precedente l’ultima domenica di maggio.
A Pasqua, anche a Paternò, sono molti i riti sacri e le processioni previste annualmente. Quella della Madonna Addolorata e del Cristo Morto, il Venerdì Santo, e quella del Cristo Risorto, la domenica di Pasqua.

 
 

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