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Il Rinascimento in Sicilia

Il Rinascimento in Sicilia?
Il Quattrocento siciliano
La grande scultura siciliana
Il Cinquecento siciliano
Ultimi fuochi di
Rinascimento

Antonello da Messina
Domenico e Antonello Gagini
La Pietà di Giorgio da Milano
Francesco Laurana
Giovanni Angelo Montorsoli
Altri artisti rinascimentali
Natale Masuccio

Video su Antonello e sui Gagini
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IL RINASCIMENTO IN SICILIA

        Anche se della stagione
    rinascimentale in Sicilia oggi ne
    rimane poco, sia per i terremoti che
    per l’eccessivo sminuzzamento,
    ciò che abbiamo “grida” la bellezza
    stilistica e culturale di questo grande
    periodo storico siciliano, molto
    spesso sottovalutato.

   

    Ultimi fuochi di Rinascimento

   
     
     

 

 

L'Apostolato di Giovanni Angelo Montorsoli prima della distruzione

 

Giorgio Sommer (1834-1914),
Foto da Wikimedia Commons

 






 

Se l’allineamento con i principali centri artistici italiani non fu molto in sincrono con essi, rallentato dalle tradizioni preesistenti nell’Isola, nella seconda metà del Cinquecento la Sicilia è perfettamente cosciente della cultura artistica manierista e classicista. Nel periodo e seguenti, il rapporto si stringe soprattutto con gli ambienti culturali romani, come riferimento artistico e culturale. Tuttavia, nel XVII secolo, gli operatori saranno per lo più d’origine siciliana, magari con una formazione romana.

A Messina, nella seconda metà del XVI secolo, i due artisti maggiori presenti in città, gli scultori Giovanni Angelo Montorsoli e Andrea Calamech, realizzano, oltre a statue e fontane, anche opere architettoniche, come il Palazzo Reale e l'Ospedale Maggiore realizzato da Calamech. Ambedue i capolavori andarono distrutti nel terribile terremoto (come l’intera città) del 1908. Nello stesso periodo troviamo attivo l’architetto siciliano
Natale Masuccio, che realizzò in città il Monte di Pietà, in gran parte giunto sino a noi.
Altro siciliano, abbastanza conosciuto, fu Jacopo Del Duca. Questi lavorò molto a Roma, prima con Michelangelo (come allievo) e dopo, portando a termine progetti del grande artista fiorentino. Tornato a Messina,
nel 1588, fu nominato architetto della città, incarico ricoperto prima dal Calamech.  Anche le sue realizzazioni furono cancellate dal terremoto. Tuttavia, la sua influenza artistica in Sicilia fu tale da entrare nelle successive creazioni dell’arte isolana.

La pittura, come l’architettura, nella seconda parte del XVI secolo, pur presentando una grande attualità in tema di stili pittorici, non lo è a livello dei pittori. Tra questi si possono citare Antonio Catalano, Giuseppe Spatafora, Antonio Ferraro, Giuseppe d’Alvino, che, tuttavia, non realizzano opere particolari. Diversi, invece, sono gli artisti “di passaggio” per la Sicilia. La percorrono Juan de Matta (spagnolo), Simone de Wobreck (fiammingo, che lavorò in Sicilia dal 1557 al 1587) e Orazio Borgianni (romano), che si diresse, poi, in Spagna.

 
 

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