L'Anfiteatro romano di Termini Imerese è posto sul
piano di S. Giovanni, a poca distanza dalla vecchia città, (l’antica
Himera). Il rapporto con l’abitato è ancora di difficile
interpretazione, nel suo gioco di assi e vie per il deflusso degli
spettatori. Altrettanto incerta è la datazione della sua
costruzione. Si suppone che essa vada dall'età tardo flavia a quella
traianea.
L’Anfiteatro non è di grandi dimensioni (l’ellissi
è di appena 98 x 75 metri), ed è in cattivo stato di conservazione.
Non risulta molto alto all’esterno. Il piano dell’arena, infatti, fu
scavato nel terreno e risulta più basso di 3 metri rispetto agli
ingressi. Cosicché, unitamente all’arena (di (metri 53 x 30), furono
ottenute sia parte del podio che la parte bassa della cavea. La
parte alta di quest’ultima fu costruita in elevazione. Il prospetto
dell’anfiteatro doveva avere un aspetto “modesto” con una sola fila
di archi, più un attico al di sopra. Tra i resti della costruzione,
purtroppo, non si sono rinvenute tracce di una possibile copertura e
decorazione marmorea. In compenso, sono stati ritrovati due ingressi
per la folla: uno più importante e grande a nord, di circa 4 metri,
ed uno, più piccolo, di 1,25 metri, aperto ad ovest. L’uso dell’
opus caementicium, fa
ritenere che le maestranze impiegate nella costruzione fossero
d’origine locale. La cavea, infatti, risulta realizzata con pezzi
di pietra calcarea e mattoni, misti a sassi e terra, il tutto unito
da malta, in quantità
copiosa.
Come detto, l’Anfiteatro risulta in cattive
condizioni. Di esso è visibile solo la parte a nord, poiché la metà
restante è occupata da abitazioni. La sua lenta distruzione parte
già dal XVI secolo. In questo periodo, secondo quanto riporta il
Biscari, vi venne realizzato sopra parte del castello, utilizzato
poi nell'assedio spagnolo della città del 1718. La porzione
rinvenuta si deve, invece, agli scavi archeologici eseguiti tra il
1909 ed il 1911, dal Salinas.
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