Il museo
archeologico regionale di Siracusa, ha un’origine antica. Esso
deriva, infatti, dal Museo del Seminario,
voluto dal
vescovo Alagona, nel 1780. Successivamente, nel 1808, prese il nome
di Museo Civico con sede presso l'Arcivescovado. Solo nel
1878 esso divenne Museo
Archeologico Nazionale di Siracusa. Fu inaugurato, nella sua
nuova sede di piazza Duomo, nel 1886. Il museo è intitolato, non
a caso a Paolo Orsi. Il famoso archeologo, infatti, lo diresse, dal
1895 al 1934, colmandolo, contemporaneamente, di oggetti rinvenuti
nei suoi scavi. La grande quantità di reperti, contenuti nei
magazzini, suggerì, però, di cercare una nuova collocazione museale,
che fu individuata nell’area del giardino di villa Landolina.
Grazie al lavoro
dell'architetto Franco Minissi, nel 1988, fu inaugurata la nuova
ampia sede di Villa Landolina.
L’edificio, molto vasto
(circa 9.000 metri quadri espositivi disponibili), fu aperto al
pubblico progressivamente. Dapprima, solo il piano terra, poi, nel
2006, anche il piano superiore. Nell’edificio è anche disponibile,
nel seminterrato, un capiente auditorium. Nel 2014, è
stato creato lo spazio, al piano superiore, per l’esposizione del
Sarcofago di Adelfia, più
altri oggetti provenienti dalle catacombe cristiane di Siracusa.
Oggi, il museo archeologico di Siracusa, nel suo genere, è uno
dei più importanti d’Europa. Il vastissimo spazio espositivo,
infatti, è colmo soltanto di reperti risalenti dal periodo
preistorico a quello greco-romano, provenienti esclusivamente da
scavi effettuati in Sicilia. Il museo presenta inizialmente, un’area
riassuntiva dell’intero museo ed il resto suddiviso in 3 zone:
preistoria, colonie greche ed epoca ellenistico-romana. La zona A
(preistoria), va dal Paleolitico superiore all’Età del ferro.
Contenendo molte rocce e fossili, la sezione presenta un
approfondimento geologico dell’area dei monti Iblei (Sicilia
sud-orientale) e dell’intero Mediterraneo. La zona B (colonie
greche) riservata alle polis greche in Sicilia, va dal periodo
dorico a quello ionico. Vi sono esposti pezzi provenienti dalle
città siciliane di Leontinoi,
Megara Hyblaea e
Centuripe, per quanto riguarda l’area degli Iblei, ed
Akrai, Kasmenai,
Camarina ed Eloro
(tutte
dominate da Siracusa), per quanto riguarda la parte
più ad occidente, da
Gela ed Agrigento. Tra le più
belle statue esposte in questa sezione del museo, spiccano: la
Venere Landolina,
ritrovata a Siracusa
nel 1804, un Kouros senza testa, scoperto a Leontinoi e la
kourotrophos una
bellissima figura di donna senza testa, con al seno due
gemelli, trovata negli scavi della polis di Megara Hyblaea. Di
dimensioni minori, ma altrettanto pregevoli, sono diverse statuette
votive alla dea Demetra e Kore (di Megara Hyblaea). Vi è esposta
anche una preziosa Gorgone. In un’altra parte del museo (al
primo piano), inaugurata nel 2006, è
ammirabile dai
turisti il Sarcofago di Adelfia,
unitamente a varie monete
greco-romane. All’esterno del museo, nel parco di
Villa Landolina,
si possono vedere altri reperti, sempre d’epoca greca e romana, ma
anche la tomba del poeta tedesco August von Platen.
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