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Musei di archeologia in Sicilia

L'ARCHEOLOGIA
L'archeologia ed il suo mestiere
I primordi dell'archeologia
Nascita della prima archeologia
Si sviluppa l'archeologia moderna

ARCHEOLOGI
Paolo Orsi, archeologo
Salinas ed Agati
MUSEI ARCHEOLOGICI SICILIANI
 Il museo archeologico di Siracusa
  Il museo archeologico di Palermo
 Il museo archeologico di Enna
 Il museo archeologico Eoliano
  Altri musei archeologici


Video sull'archeologia in Sicilia
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M
USEI DI ARCHEOLOGIA

      Archeologi bravi e scrupolosi hanno
    riportato alla luce il passato storico
    della Sicilia. Nei musei archeologici,
    oggi, sono esposti i gioielli della
    regione. E la loro bellezza incanta
    ancora dopo secoli.

   

    Il museo archeologico di
    Enna

     
     

 

 
 

Museo archeologico di Licata (Enna)

 

 

 







 Anche Enna, essendo ricca di scavi archeologici, ha il suo museo. E’ il Museo archeologico regionale di Enna, che, in effetti si trova nella vicina cittadina di Licata.
E’ stato istituito abbastanza di recente: una ventina di anni. Dal 1979, infatti, la Sovrintendenza ai beni culturali e ambientali della città ha iniziato diverse campagne di scavi proprio in questa provincia. Tra i molti, citiamo quelli di Cozzo Matrice (a Pergusa), la Necropoli Realmense (a Calascibetta) e a Capodarso, Cerami e Pietraperzia.
Il museo di Licata è stato creato appositamente per esporre parte dei numerosi reperti in queste ricerche recuperati.
La collocazione del museo è al centro dell’abitato, sulla piazza dove si apre anche il duomo. Su di essa si affaccia lo storico palazzo Varisano in tutta la sua bellezza barocca. E’ questo a contenere il museo.

La montagna di Licata e le colline limitrofe, anch’esse prossime al fiume Imera, presentarono insediamenti umani già in epoca preistorica. Il piccolo centro, di datazione greco-arcaica, si espanse in epoca ellenistica sui colli di  Monserrato e monte Sole. Questo fino a quando Finzia, allora tiranno di Agrigento, nel 280 a.C. distrutta la polis di Gela, vi trasferì i suoi abitanti, creando la nuova piccola polis di Phintias.
Nel Museo, quindi, trovano collocazione principalmente i reperti dei primi  insediamenti umani e successivi di età greca, trovati nella zona di Licata e della bassa valle dell’Imera.

Il Museo archeologico regionale di Enna, nasce per interessamento della Soprintendenza di Agrigento, del Comune di Licata e dell’Associazione archeologica, sempre di Licata. In effetti, originariamente il museo era un semplice antiquarium collegato con la Biblioteca Comunale licatese. Distaccatosene nel 1971, si trasformò nel locale Museo Civico. Solo nel 1995, il museo fu trasferito nell’attuale sede di palazzo Varisano a Licata.

Il palazzo risale al Cinquecento. Originariamente era il convento cistercense di Santa Maria del Soccorso. Nel Seicento fu costruito il suo chiostro e, il secolo successivo, fu ampliato con una nuova ala del palazzo, che dava su piazza Sant'Angelo. Smise la sua funzione di convento con la soppressione degli ordini religiosi, nell’Ottocento. Divenuto proprietà statale fu utilizzato come scuola pubblica.

Il museo archeologico si suddivide in cinque sale. Attrezzato con vetrine e scaffali, esso presenta supporti didattici, per l’orientamento topografico e cronologico del materiale in mostra. Oltre alle collezioni preistorica e d’arte classica, esso espone una collezione di arte medievale e oggetti artistici provenienti dal convento originario della stessa Badia, venuti alla luce in lavori di ristrutturazione e restauro, condotti negli anni 1988-89. Oltre questi ultimi, il museo possiede reperti arrivati da vari conventi aboliti nel XIX secolo..  
Le sale del museo si organizzano a secondo il luogo di scavo e provenienza: il materiale della prima sala viene dalla Montagna di Licata (dalla preistoria al I secolo a.C.); la seconda da contrada Casalicchio, che va dall’età del bronzo a quella bizantina (dalla fine del III millennio a.C. ai bizantini del VI secolo d.C.); la terza dalla contrada Marcato d’Agnone e da Portella di Corso (VI-III secolo a.C.); la quarta da Canticaglione e da Montepetrulla (da fine III agli inizi del II millennio a.C.); la quinta da contrada Madre Chiesa (di metà del II millennio a.C.); la sesta da località Muculufa  (di fine III millennio a.C.).
Nel piano interrato del museo hanno specifica collocazione i reperti trovati dai subacquei nelle acque di Licata.
Nel chiostro, inoltre, sono distribuiti vari oggetti marmorei, tra cui statue del XIV-XV secolo ed una madonna del Gagini (datata 1470, prima ospitata nella chiesa della Madonna del Soccorso).

 
 

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