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   Akrai    
     
     

 
 
Il Bouleuterion di Akrai, Sicilia.

 
M. Disdero - 9 Giugno 2006
 

 

 
 

da Wikimedia Commons

 

Akrai, nei pressi dell'attuale Palazzolo Acreide, fu fondata nel 663 a. C. da coloni corinzi provenienti da Siracusa, secondo Tucidide la prima di tante altre. In realtà la fondazione della città aveva motivazione nella necessità difensiva di Siracusa e nel controllo dei confini meridionali e delle strade che dalla costa portavano all'interno dell'isola. La sua importanza strategica è dimostrata dal luogo scelto per la sua fondazione. Akrai era situata su un alto colle dalle pareti rocciose inespugnabile, avendo tre lati su pareti scoscese e quindi difficilmente attaccabile da eventuali assedianti. Il fatto che entrasse nella sfera d'influenza di Siracusa è dimostrato dal fatto che nel 263 a.C. successivamente al trattato di pace tra Roma e Ierone II Akrai entrò a far parte dei nuovi possedimenti siracusani, insieme a Leontinoi, Megara, Eloro, Noto e Taormina.

Akrai si sviluppò nel tempo, tanto da avere
due grandi necropoli: quella della Pinita e quella del Colle Orbo, e lo testimoniano i monumenti rimasti, dovuti agli anni del regno di Gerone, tiranno di Siracusa.
Poche sono le notizie giunteci. Sappiamo che marciando contro Siracusa Dione vi si fermò nel 357 a.C., e che nel 214 a. C. vi si rifugiò Ippocrate sconfitto dal console romano Marcello nella seconda guerra punica.

Dopo secoli di splendore, fu distrutta dagli Arabi nell’827 d.C. . Akrai e le sue rovine furono ricoperte dalla terra e dimenticata nella memoria tanto che d’Akrai si perse anche il ricordo del sito stesso. Fu il Fazello, per primo, nel XVI secolo, ad individuare la posizione dell’antica città greca nella contrada chiamata “Serra di Palazzo” o “Palazzu”. Ma I primi scavi archeologici della zona furono condotti solo nel primo trentennio dell’800; dal barone Gabriele Judica. Nel volume “Le antichità di Acre” da lui scritto, si riportano le prime notizie sui ritrovamenti negli scavi archeologici di Akrai.


Gli scavi archeologici
I primi ritrovamenti avvenuti negli scavi dei primi dell'ottocento furono il Teatro e il bouleuterion ( la sala adibita per le assemblee ).
Il bouleuterion, rinvenuto nel 1820, è un piccolo edificio (di circa sessantaquattro mq) adiacente il Teatro. Ambedue servivano per le assemblee cittadine, tanto che lo stesso bouleuterion era attrezzato con una piccola gradinata al suo interno, con sei ordini di posti suddivisi in tre settori. Nelle vicinanze si presuppome l'Agorà.

Il Teatro, venuto alla luce nel 1824, risale al III sec. a.C., anch'esso di non grandi dimensioni, fu ricavato sul pendio della collina, secondo la classica tipologia greca, ed ha la veduta verso la valle dell'Anapo. Era suddiviso in nove settori verticali e presentava la Cavea e l'orchestra perfettamente semicircolari.

Altri ritrovamenti sono: sulla collina a Sud l'acropoli di Akrai, con resti di un tempio risalente al VI sec. a.C., che si suppone essere dedicato al culto di Afrodite e un tratto della strada centrale dell'abitato di Akrai che va da Est a Ovest.

 
 

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