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   I resti archeologici di città lontane
   nel tempo ci parlano di una antica
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   Megara iblea    
     
     

 
 

Hyblaea Megara, l'antica Augusta. L'immagine mostra i mosaici di una casa
in prossimità del cancello ovest.


 

Clemensfranz - 30 Maggio 2006

 
 

da Wikimedia Commons

 

Megara (Megara Hyblaea) fu fondata nel 728 a.C. da coloni megaresi, che precedentemente avevano fondato Leontinoi e Thapsos. Tucidite narra che la città venne fondata dall'ecista Lamis, salpato da Megara Nisea, che aveva comprato le terre dal re siculo Iblone. In suo onore chiamò la colonia Iblea. Gli stessi iblei fondarono cento anni dopo Selinunte.
Storicamente Megara Iblea non possedette mai una grande importanza, né economica né militare. Fu distrutta dal tiranno di Siracusa Gelone nel 481 a.C. circa.
Lamaco, il fondatore, si schierò dalla parte della spedizione militare degli ateniesi contro Siracusa. Furono, però, ironia della sorte, gli stessi siracusani che successivamente ne ricostruirono le fortificazioni.
Alleata a Cartagine durante la seconda guerra punica, fu conquistata dal console Marco Claudio Marcello che andava ad assediare Siracusa. La punizione fu la totale distruzione. Non venne mai più ricostruita.


Gli scavi archeologici
La mancata urbanizzazione in epoca moderna ha permesso di riportare alla luce il suo impianto urbanistico originale. Lambita a nord dal porto, Megara Iblea aveva una necropoli ricca di un migliaio di tombe. Tra i ritrovamenti vi sono: l'agorà con i resti di due portici, i bagni ellenistici, i resti di un tempio dello stesso periodo, le fondamenta di un tempio arcaico, il pritaneo e l'heroon.

Al museo regionale di Siracusa “Paolo Orsi” trovano posto numerosi reperti dell'area archeologica di Megara Iblea. Tra questi:

 

  • la statua arcaica in calcare della “Dea Madre” in trono (VI sec. a.C.), che allatta due gemelli (kourotrophos)

  • il torso marmoreo di uomo (kouros), in stile dorico;

  • una particolare maschera teatrale del VI sec. a.C..

 
 

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