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La Città è coinvolta nei conflitti feudali per la conquista del
potere. Nel 1523 il principe Pignatelli, Viceré, vi soffocò la
congiura dei fratelli Imperatore, iniziando i lavori per un’altra
cortina muraria, che continuarono col successore Lorenzo Suarez de
Figueroa, ‘La cinta spagnola’, che recinge la Cittadella con il
trecentesco Palazzo dei Giurati, che diverrà residenza del Senato,
ed il Palazzo dei Vicerè, la chiesa del SS. Salvatore (1616) con
l’annesso Monastero dei Benedettini, il Duomo (1608), innalzato dopo
che quello precedente - dedicato a S.Nicola - venne demolito per
fare posto alla cinta muraria. All'interno delle nuove mura ci sono
le case del Borgo medievale, un tessuto minuto di abitazioni
protette. Il viceré Ferdinando Gonzaga, nel 1539, vi si rifugiò dopo
l’insorgere di una rivolta popolare nella vicina Messina. Nel luglio
1544 riuscì a resistere ad un assalto dall'armata saracena di
Hajreddin Barbarossa. Per tutta risposta, nel 1571, proprio Milazzo
e Messina, con i loro porti, fecero da base per la raccolta delle
navi dell’armata cristiana agli ordini di Don Giovanni d'Austria,
che, affrontati gli arabi, li sconfisse definitivamente nella
gloriosa battaglia navale di Lepanto. Sempre per l’importanza del suo castello e delle sue strutture
difensive, nel 1718 (nel 1713 la sovranità della Sicilia era passata
a Vittorio Amedeo II di Savoia), fu base per gli Austro-piemontesi
proprio contro gli attacchi spagnoli, capitanati dal Viceré spagnolo
Marchese di Lede, primo obiettivo Milazzo
per la riconquista della
Sicilia. Nel durissimo assedio molte architetture importanti del
patrimonio storico e monumentale della città, furono o distrutte o
danneggiate.
La storia ricorda i moti risorgimentali del 1821 e del 1848 e la
battaglia decisiva (20 luglio 1860) tra i Mille di Garibaldi e
l’esercito borbonico che aprì le porte alle successive vittorie che
portarono all'Unificazione Italiana. Purtroppo sul finire
dell'Ottocento (1880) il Castello perse d’importanza strategica e fu
adibito a carcere giudiziario, e con questa destinazione rimarrà
fino alla metà del secolo XX. Esso, infatti, fu utilizzato come
campo di prigionia per i militari austro-ungarici, durante la Prima
Guerra Mondiale, e luogo di detenzione politica, durante il periodo
fascista. Fino al
maggio 1960, rimase carcere mandamentale. Nel 1943 Milazzo è, naturalmente, coinvolta nell'invasione della
Sicilia da parte degli Alleati. Fu oggetto di pesanti bombardamenti
a causa dell’importanza del suo porto, come molte altre città
siciliane. Fu liberata dalle truppe, il 14 agosto 1943, del 15º
gruppo tattico reggimentale della III divisione di fanteria
americana. Al di là delle vicende dirette del Castello, il centro storico
della Città di Milazzo si forma tra il XIV ed il XV secolo con la
graduale espansione verso l'istmo dell'abitato sorto in età
medioevale, che porterà nei due secoli successivi, all'attuale
assetto urbanistico ed architettonico consolidatosi nella seconda
metà del Settecento Dopo il 1860 con l’abbattimento delle mura e dei bastioni
spagnoli inizia l'ulteriore espansione della Città contemporanea.
che vede l'edificazione di bellissimi palazzi patrizi e ville
Liberty |
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