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Il generale Giuseppe Garibaldi e
1070 volontari, la notte del 5 maggio 1860, partirono da Quarto
(oggi un quartiere di Genova) su due navi a vapore (il "Piemonte" e
il "Lombardo", al comando di Nino Bixio e dal palermitano Salvatore
Pastiglia), dell’armatore Raffaele Rubattino, acquistate il 4 maggio
1860 con atto notarile da Garibaldi, in realtà, già pagato in
segreto dallo Stato di Sardegna. Fecero sosta a Talamone, presso
Grosseto, il 7 maggio, dove i Mille si armarono di tutto punto, in
segreto, grazie al presidio piemontese di stanza nel forte di
Talamone e quello di Orbetello, comandato dal colonnello Giorgini,
che fornì ai garibaldini alcuni vecchi cannoni. Qui una parte minima
di 67 volontari, comandati da Callimaco Zambianchi, furono inviati
verso gli Stati pontifici, per intorbidire le acque e sviare i
sospetti. Vennero poi intercettati dallo stesso esercito regio, che
li rispedì verso la Sicilia. il 9 maggio vi fu un’ulteriore sosta a
Porto Santo Stefano, per il rifornimento di carbone. Questo venne
acquistato da Garibaldi, probabilmente in veste di maggiore generale
del Regio Esercito. Poi ripresero la navigazione. All'alba dell'11
maggio, i due vapori passarono fra le isole siciliane di Favignana e
Marettimo, apprendendo da un pescatore che le navi borboniche si
erano spostate in direzione sud-est, verso Sciacca. Il caso volle
che un’ingente guarnigione di soldati borbonici era stata spostata
(volontariamente?), il giorno prima dello sbarco, da Marsala a
Palermo a causa di notizie di rivolte in quest’ultima.
L'11 maggio, presso Marsala vi fu
lo storico sbarco dei Mille in terra siciliana. Lo sbarco avvenne
senza problemi, protetto da due navi inglesi, l'"Argus" e l'"Intrepid",
che sostavano a difesa dei magazzini nel porto e dei molteplici
stabilimenti produttori del famoso “vino marsala”, allora di
proprietà di imprenditori inglesi (come Woodhouse e Ingham, che dal
1773 si erano stabiliti a Marsala). Quando tre navi da guerra
borboniche, lo Stromboli, il Capri e il Partenope,
raggiunsero l’area dello sbarco, non conoscendo il possibile
comportamento degli inglesi, non spararono un colpo. Al calare della
sera, a sbarco effettuato, le navi attuarono un bombardamento molto
circostanziato. Delle navi servite ai garibaldini per giungere in
Sicilia, fu catturato solo il Piemonte, poiché il Lombardo
si era già arenato durante lo
sbarco. Il Piemonte fu rimorchiato fino a Napoli dove fu
utilizzato come trofeo di guerra. Intanto la propaganda piemontese
si mise in moto, unendosi a quella europea contro l'atto di
pirateria del "bandito Garibaldi". |
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