I Borbone d’Orléans
Nella dinastia dei Borboni il secondogenito di
Luigi XIII,
Filippo (1640-1701), diede vita al ramo degli Orleans, che seguì
parallelamente il ramo monarchico, quasi a formare una dinastia
ombra. Durante il periodo della minore età
di
Luigi XV,
gli Orleans, con Filippo II di Borbone-Orléans,
tennero la reggenza di
Francia, dal 1715 al 1723. Tuttavia si distinsero dal ramo reale
proprio nel periodo della Rivoluzione francese, quando Luigi Filippo,
duca d’Orleans, detto Filippo Égalité,
sostenne gli insorti.
Unico aristocratico di sangue reale,
e, perciò, molto odiato dai monarchici francesi,
arrivò a votare in favore della decapitazione del cugino
Luigi XVI. Ciò non
gli evitò comunque la ghigliottina. Con la cacciata
di Carlo X durante
la Rivoluzione di luglio,
nel 1830, Luigi
Filippo d’Orleans salì al trono di Francia, propugnando le tendenze
liberali (era, infatti, detto il "re borghese")
a differenza del
ramo primogenio, che sosteneva una politica più conservatrice e
reazionaria. Regnò come
monarca
costituzionale, almeno fino alla Rivoluzione del 1848, quando
anch’egli fu deposto. La linea degli Orleans sopravvive
tuttora.
I Borbone di Spagna
Abbiamo visto come
Filippo V, nipote di Luigi XIV, fu, per volere anche di Carlo II,
posto sul trono di Spagna il 2 ottobre del 1700. Scoppiò in seguito
la guerra di successione spagnola (1701-1714).
Con i trattati di Utrecht e di Rastatt, a conclusione degli scontri,
la nuova corona venne riconosciuta dalle maggiori monarchie europee.
La nuova casata reale, tuttavia, ha dovuto patire continui
capovolgimenti, come la detronizzazione per ben due volte, nel
1808 e nel
1868, le guerre carliste, e andare in esilio nel 1931, senza
mai rinunciare al trono. Nel 1969, infatti, Juan Carlos I, figlio
del pretendente Giovanni, fu nominato successore del dittatore
Francisco Franco, e nel 1975, è diventato il nuovo re di Spagna.
Il ramo dei
Borboni di Spagna continua, perciò, a reggere la monarchia spagnola
tuttora.
I Borbone di Napoli
Il figlio di
Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese,
Carlo di Borbone,
nel 1734, originò il ramo dei Borbone della Real Casa delle
Due Sicilie. Egli governò il Regno, riformandolo in maniera moderna,
fino 1759, quando, dopo la morte senza eredi del fratellastro
Ferdinando VI di
Spagna, salì al trono di Spagna con il nome di Carlo III.
Lasciò il potere a Napoli al figlio terzogenito (Carlo ebbe otto
figli) Ferdinando IV di Napoli (e III di Sicilia). Con
il Trattato di
Casalanza, siglato presso Capua (il 20 maggio 1815), i due
regni furono unificati nel più celebre Regno delle Due Sicilie.
Ferdinando assunse il nuovo nome di Ferdinando I. La sua corona,
pur continuando fino al 1825, subì ben due rivoluzioni: quella della
Repubblica
Partenopea, del 1799, e quella dei regni di Giuseppe Bonaparte e di
Gioacchino Murat, nel 1806-1815. A lui sul trono del Regno delle
Due Sicilie si succedettero Francesco I (1825-1830), Ferdinando II
(1830-1859) e Francesco II (1859-60). Con la spedizione dei
Mille di Giuseppe Garibaldi e la successiva annessione al Regno
d’Italia, il regno borbonico ebbe termine, nonostante un tentativo
di reazione, inserito in quello che viene chiamato il periodo del
Brigantaggio.
I Borbone di Parma
Il
capostipite dei Borboni di Parma, tra gli ultimi rami dinastici, fu
il figlio di
Filippo V,
don Filippo (1720-1765). Durante il periodo napoleonico, nel 1802,
il nipote Ludovico I dovette piegarsi ed accettare lo scambio del
Ducato di Parma con quello del Regno di Etruria. Al Congresso di
Vienna la famiglia dei Borbone-Parma ottenne il Ducato di Lucca. Con
la successiva morte di Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, nel 1847, Carlo
II tornò in possesso del ducato di Parma. Nel 1849, abdicò in favore
di Carlo III. Questi morì ucciso poco dopo nel 1854. Il piccolo
figlio Roberto non arrivò mai al potere in quanto fu rovesciato
dalla rivoluzione del 1859, una delle tappe che portarono all’Unità
d’Italia. Il ramo dei Borboni-Parma non si è estinto, ma cresce
ancora. Dal 1964, infatti, i nipoti del piccolo
Roberto sono divenuti Granduchi del Lussemburgo.
|