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Scorcio della parte rimanente dell'antica
Porta Palermo a Mistretta
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E’ noto come il governo di Carlo I
d'Angiò fu inviso ai siciliani. Il re angioino riportò nell’isola un
feudalesimo medievale e vecchio, danneggiando non solo il governo ma
l’economia tutta siciliana. Con il Vespro del 1282 anche Mistretta
si ribellò agli angioini, in maniera talmente significativa che
Mistretta fu inserita tra
le città demaniali tanto da rientrare nel Parlamento aragonese del
Regno di Sicilia, con sede nella capitale
Palermo. Il re
Alfonso d'Aragona, nel 1447, ribadì la sua demanialità, sia del
centro che dei suoi casali. Nel Cinquecento la sua importanza
portò all’edificazione di chiese e monumenti sia religiosi che
civili, tra questi la fondazione dell’Ospedale e la "Casa dei
Pellegrini, tutt’ora esistenti. L’ulteriore abbellimento dei
manufatti da parte del Gagini come di artigiani locali di grande
bravura, arricchirono Mistretta di opere di notevole valore e
bellezza.
La progressiva crescita economica
della cittadina, basata soprattutto sulla commercializzazione dei
beni agricoli prodotti, portò nel Settecento all’affermazione di una
nuova classe borghese. Nacquero nuove
attività artigianali impegnate nella lavorazione del
ferro e del legno, quest’uktima grazie allo sfruttamento dei boschi
comunali. L’affermazione della borghesia arricchì Mistretta di
palazzi signorili e l’urbanizzazione di aree come quella della
Chiesa di Santa
Caterina d'Alessandria.
Proprio in
questo periodo di così grande trasformazione edilizia si contano le
prime “vittime”. Le mura medievali iniziarono ad essere o demolite o
inglobate nelle nuove costruzioni. E’ questo proprio il destino
della grande e maestosa Porta Palermo. Nel 1771, infatti, il
Barone
Giaconia chiese alle autorità comunali l’autorizzazione a costruire
proprio sulle mura antiche. Non avendo più una funzione difensiva,
il permesso gli fu rilasciato. La Porta fu utilizzata come struttura
portante. Oggi la si ammira
come parte delle costruzioni settecentesche. Da essa si può
accedere, oggi, solo alla ripida "Via Porta Palermo", molto
suggestiva, che conduce nel cuore del centro storico. |