Non si conosce con precisione la data di costruzione
della Chiesa Madre. Essa viene citata per la prima volta in un
documento risalente al 1170 in cui
il
Vescovo di Cefalù
dona la sua proprietà ad un canonico della sua Cattedrale
(oltre la chiesa anche tutti i suoi arredi e patrimoni). Della
costruzione normanna, tuttavia, e degli arredi originari, non è
rimasto nulla e non se ne sa di più.
E’ dal XVII secolo che
la Chiesa viene fatta oggetto di grandi trasformazioni e aggiunte.
Si inizia con l’innalzamento dell’abside e del transetto e si
continua con la costruzione del tiburio ottagonale che viene
ricoperto di bellissime maioliche verdi. La torre campanaria venne
costruita nel 1521. L’ampliamento continuò nel secolo successivo.
Vennero aggiunti il nuovo transetto, la cupola poligonale e le
cappelle simmetriche dedicate alla Madonna (la Madonna dei Miracoli
e la Santa Maria Odigitria). Sempre nel XVIII secolo fu creata una
nuova zona nell’abside, che contiene il presbiterio, il coro e altre
due cappelle laterali (dedicate al SS. Sacramento e a S. Lucia). In
tempi più recenti furono creati i due ricchissimi portali che danno
accesso alla chiesa. Furono realizzati in pietra arenaria da
scalpellini mistrettesi. E’ del 1775 la nuova dedicazione e del
1790 l’erezione a parrocchia. Ambedue le cose produssero nuove
modifiche alla chiesa.
Mentre la Chiesa subiva queste
modifiche, si operò parallelamente per arricchirla di dipinti e
sculture. Nel 1552, Antonino Gagini scolpì per essa le statue
dell’Annunciazione, il Risorto tra i SS. Pietro e Paolo, gli
Apostoli nella predella.
Nel 1561 Fazio Gagini
aggiunse una bellissima statua di S. Lucia. La chiesa attualmente è
proprio dedicata a S. Lucia. Altri elementi decorativi e
figurativi furono commissionati ad artisti locali, in pietra e
legno, e a maestranze siciliane per i dipinti, gli affreschi e gli
stucchi. Artigiani palermitani furono interpellati, invece, per le
decorazioni preziose in marmo e argento.
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