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Mistretta e il destino dei comuni montani  
 

Introduzione
Il periodo greco

Il periodo romano

Il periodo medievale

Dal Rinascimento al Settecento

Dai Borboni alla decadenza

 


La Chiesa Madre
Chiese a Mistretta
Altre Chiese, altri gioielli
Nobili e palazzi
Le fontane di Mistretta
Gastronomia e festività
 
Video su Mistretta

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MISTRETTA

      A Mistretta dai 22.000 abitanti
   nell'Ottocento si è passati agli
   attuali 5.000. I comuni montani,
   dopo lo splendore della Storia, oggi
   soffrono di un ingiusto abbandono.

   

   La Chiesa Madre

   
     
     

 

 
La Chiesa Madre


 

 
 






 

  Non si conosce con precisione la data di costruzione della Chiesa Madre. Essa viene citata per la prima volta in un documento risalente al 1170 in cui il Vescovo di Cefalù dona la sua proprietà ad un canonico della sua Cattedrale (oltre la chiesa anche tutti i suoi arredi e patrimoni). Della costruzione normanna, tuttavia, e degli arredi originari, non è rimasto nulla e non se ne sa di più.

E’ dal XVII secolo che la Chiesa viene fatta oggetto di grandi trasformazioni e aggiunte. Si inizia con l’innalzamento dell’abside e del transetto e si continua con la costruzione del tiburio ottagonale che viene ricoperto di bellissime maioliche verdi. La torre campanaria venne costruita nel 1521. L’ampliamento continuò nel secolo successivo. Vennero aggiunti il nuovo transetto, la cupola poligonale e le cappelle simmetriche dedicate alla Madonna (la Madonna dei Miracoli e la Santa Maria Odigitria). Sempre nel XVIII secolo fu creata una nuova zona nell’abside, che contiene il presbiterio, il coro e altre due cappelle laterali (dedicate al SS. Sacramento e a S. Lucia). In tempi più recenti furono creati i due ricchissimi portali che danno accesso alla chiesa. Furono realizzati in pietra arenaria da scalpellini mistrettesi.
E’ del 1775 la nuova dedicazione e del 1790 l’erezione a parrocchia. Ambedue le cose produssero nuove modifiche alla chiesa.

Mentre la Chiesa subiva queste modifiche, si operò parallelamente per arricchirla di dipinti e sculture. Nel 1552, Antonino Gagini scolpì per essa le statue dell’Annunciazione, il Risorto tra i SS. Pietro e Paolo, gli Apostoli nella predella. Nel 1561 Fazio Gagini aggiunse una bellissima statua di S. Lucia. La chiesa attualmente è proprio dedicata a S. Lucia.
Altri elementi decorativi e figurativi furono commissionati ad artisti locali, in pietra e legno, e a maestranze siciliane per i dipinti, gli affreschi e gli stucchi. Artigiani palermitani furono interpellati, invece, per le decorazioni preziose in marmo e argento.

 

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