La
Chiesa di San Sebastiano
La Chiesa di San Sebastiano è stata edificata nel Cinquecento e ultimata
nel tempo. E’ a pianta a tre navate con colonne in pietra. Nel 1603
fu posizionato il portale ogivale della basilica. Nel 1670 venne
eretta la torre a quattro ordini. Alla fine del XIX secolo, sugli
architravi delle tre porte del prospetto principale, furono
realizzati bassorilievi, raffiguranti il martirio del santo ed
angeli. Purtroppo nel 1967 un sisma danneggiò seriamente la
basilica, soprattutto nella sua parte interna. Gli elementi
danneggiati vennero ricostruiti. La
statua lignea, policromadi San Sebastiano, patrono della città di
Mistretta, è anch’essa del XVI secolo.
Il 20 gennaio e il 18 agosto hanno luogo a Mistretta le processioni dedicate
al santo patrono. Il fercolo di S. Sebastiano,
realizzato da Noè Marullo (tra il 1886 ed il 1904)
ed il simulacro, opera dei fratelli Li Volsi
nel 1610, vengono ospitati nella chiesa stessa.
Il Simulacro rappresenta degli angeli che portano la teca con
le Reliquie di San Sebastiano.
La Chiesa di Santa Caterina
La chiesa di Mistretta dedicata a
Santa Caterina di Alessandria è tra le più antiche del paese. Venne,
infatti, edificata tra il XIII ed il XIV secolo. Inizialmente era
molto più piccola dell’attuale, ma nel XVI secolo un grande cantiere
la trasformò in una basilica a tre navate con transetto ed abside.
Gli
archi a tutto sesto all’interno sono sostenuti da colonne fornite di
capitelli di stile composito e basi istoriate (l’arricchimento è del
1547). Successivamente, nel 1569, fu aperto il portale principale.
Fu realizzato a due ordini, con mensole laterali che sorreggono
l’architrave, e al di sopra l’arco a sesto acuto. Il campanile
risale al 1772. Era fornito di guglia conica, eliminata negli anni
cinquanta. Già a metà del Settecento iniziarono le modifiche,
soprattutto all’interno, come l’eliminazione delle cappelle laterali
per creare la sala parrocchiale.
Al suo interno si rilevano
elementi artistici notevoli. Tra questi possiamo citare
l'acquasantiera marmorea del Cinquecento (dove non mancano S.
Caterina e gli Angeli), l’Altare Maggiore, anch’esso in marmo
policromo, e il paliotto settecentesco ricamato con filo d’oro e
argento (opera attribuita a
Cosimo Cannizzaro).
La parte essenziale per i
fedeli è senz’altro la raffigurazione della Santa. Presente sin
dagli inizi, la statua di marmo è arricchita da elementi
iconografici, quali la spada, la corona, la ruota dentata e
il libro aperto. L’opera è di difficile attribuzione. Sul plinto
poligonale al centro si nota la Santa in preghiera, che viene
incoronata dagli Angeli, ed è posta
tra due ruote dentate. La stessa è accompagnata ai lati da due
gruppi di monaci incappucciati (in numero di tre ciascuno). Alcuni
ritengono la statua realizzata da
Giorgio da Milano,
mentre altri studiosi la credono opera di Andrea Mancino o Antonio
Vanella,
Una
Cona marmorea, che attornia il simulacro di Santa Caterina,
raffigura ai suoi lati S. Antonio da Padova e S. Marco, il tutto
circondato da una cornice di formelle in verticale ed una superiore
orizzontale. Sono realizzate con episodi che raffigurano episodi
tratti dal martirio della Santa. La scultura fu opera, nel 1572, di
Baldassarre di Massa.
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