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Mistretta e il destino dei comuni montani  
 

Introduzione
Il periodo greco

Il periodo romano

Il periodo medievale

Dal Rinascimento al Settecento

Dai Borboni alla decadenza

 


La Chiesa Madre
Chiese a Mistretta
Altre Chiese, altri gioielli
Nobili e palazzi
Le fontane di Mistretta
Gastronomia e festività
 
Video su Mistretta

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MISTRETTA

     A Mistretta dai 22.000 abitanti
   nell'Ottocento si è passati agli
   attuali 5.000. I comuni montani,
   dopo lo splendore della Storia, oggi
   soffrono di un ingiusto abbandono.

   

   Chiese a Mistretta

   
     
     

 

 
Chiesa di S. Caterina a Mistretta


 

 
 





 

  La Chiesa di San Sebastiano
La Chiesa di San Sebastiano è stata edificata nel Cinquecento e ultimata nel tempo. E’ a pianta a tre navate con colonne in pietra. Nel 1603 fu posizionato il portale ogivale della basilica. Nel 1670 venne eretta la torre a quattro ordini. Alla fine del XIX secolo, sugli architravi delle tre porte del prospetto principale, furono realizzati bassorilievi, raffiguranti il martirio del santo ed angeli.
Purtroppo nel 1967 un sisma danneggiò seriamente la basilica, soprattutto nella sua parte interna. Gli elementi danneggiati vennero ricostruiti.
La
statua lignea, policromadi San Sebastiano, patrono della città di Mistretta, è anch’essa del XVI secolo.

Il 20 gennaio e il 18 agosto hanno luogo a Mistretta le processioni dedicate al santo patrono. Il fercolo di S. Sebastiano, realizzato da Noè Marullo (tra il 1886 ed il 1904) ed il simulacro, opera dei fratelli Li Volsi nel 1610, vengono ospitati nella chiesa stessa.  Il Simulacro rappresenta degli angeli che portano la teca con le Reliquie di San Sebastiano.

La Chiesa di Santa Caterina
La chiesa di Mistretta dedicata a Santa Caterina di Alessandria è tra le più antiche del paese. Venne, infatti, edificata tra il XIII ed il XIV secolo. Inizialmente era molto più piccola dell’attuale, ma nel XVI secolo un grande cantiere la trasformò in una basilica a tre navate con transetto ed abside. Gli archi a tutto sesto all’interno sono sostenuti da colonne fornite di capitelli di stile composito e basi istoriate (l’arricchimento è del 1547). Successivamente, nel 1569, fu aperto il portale principale. Fu realizzato a due ordini, con mensole laterali che sorreggono l’architrave, e al di sopra l’arco a sesto acuto. Il campanile risale al 1772. Era fornito di guglia conica, eliminata negli anni cinquanta.
Già a metà del Settecento iniziarono le modifiche, soprattutto all’interno, come l’eliminazione delle cappelle laterali per creare la sala parrocchiale.

Al suo interno si rilevano elementi artistici notevoli. Tra questi possiamo citare l'acquasantiera marmorea del Cinquecento (dove non mancano S. Caterina e gli Angeli), l’Altare Maggiore, anch’esso in marmo policromo, e il paliotto settecentesco ricamato con filo d’oro e argento (opera attribuita a Cosimo Cannizzaro).

La parte essenziale per i fedeli è senz’altro la raffigurazione della Santa. Presente sin dagli inizi, la statua di marmo è arricchita da elementi iconografici, quali la spada,
la corona, la ruota dentata e il libro aperto. L’opera è di difficile attribuzione. Sul plinto poligonale al centro si nota la Santa in preghiera, che viene incoronata dagli Angeli, ed è  posta tra due ruote dentate. La stessa è accompagnata ai lati da due gruppi di monaci incappucciati (in numero di tre ciascuno). Alcuni ritengono la statua realizzata da Giorgio da Milano, mentre altri studiosi la credono opera di Andrea Mancino o Antonio Vanella,

Una Cona marmorea, che attornia il simulacro di Santa Caterina, raffigura ai suoi lati S. Antonio da Padova e S. Marco, il tutto circondato da una cornice di formelle in verticale ed una superiore orizzontale. Sono realizzate con episodi che raffigurano episodi tratti dal martirio della Santa. La scultura fu opera, nel 1572, di Baldassarre di Massa.

 

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