La conquista della Sicilia da parte dei normanni fu
tutt’altro che facile. Gli scontri durarono una trentina d’anni.
Inizialmente i cavalieri prevalsero signore per signore. Finché i kaid arabi
si resero conto che questa strategia li avrebbe portato assolutamente alla
sconfitta totale. Si allearono, dando il comando assoluto al signore
musulmano di Siracusa, Benavert. Questo inasprì lo scontro con i normanni e
fece durare fino al 1086. Ibn-at-Thumnah morì, nel 1062, in combattimento a
Entella. La prima parte della guerra vede i normanni prevalere nelle
battaglie di Cerami (1063); quella di
Castrogiovanni, oggi Agrigento (1064) e quella di
Catania (1071). L’anno successivo i cavalieri normanni entrarono trionfanti
a Palermo. In occasione del ritorno della fede cristiana in città, fu
celebrata la messa nell’antico duomo, già trasformato in moschea dagli
arabi.
Nonostante i trionfi la guerra era tutt’altro che finita. Dopo
la riunificazione del fronte arabo, come detto, gli scontri si inasprirono.
Il generale musulmano Benaver fu
sconfitto veramente solo nel 1086. Altre roccaforti resistettero oltre
questa data, vedendo la loro resistenza protrarsi nel tempo. Tra queste
Enna, difesa dal generale rabo Hamud, chesi arrese nel 1087; poi
successivamente cadde Butera (1088); e per ultima capitolò la fortezza di
Noto (1091). Dopo questa data, che segna la fine della conquista siciliana
dei normanni, furono liberate nel 1092 anche le isole di Malta e Gozo.
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