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LA SICILIA DEI NORMANNI
Bullet7blu.gif (869 byte) La diaspora vichinga
Bullet7blu.gif (869 byte) La conquista dei Normanni
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La battaglia di Cerami

Bullet7blu.gif (869 byte) La Madonna e i Normanni

Bullet7blu.gif (869 byte) I Santi guerrieri ed i Normanni

Bullet7blu.gif (869 byte) Gli assedi di Troina ed Enna
Bullet7blu.gif (869 byte) Nasce il nuovo Stato moderno
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Regno di Sicilia

Bullet7blu.gif (869 byte) Il buon governo di Ruggero II
Bullet7blu.gif (869 byte) La Cappella Palatina

 

Bullet7blu.gif (869 byte) La Cattedrale di Cefalù
Bullet7blu.gif (869 byte) La Cattedrale di Monreale
Bullet7blu.gif (869 byte) Guglielmo I e un regno di rivolte

Bullet7blu.gif (869 byte) L'Oriente di Guglielmo II
Bullet7blu.gif (869 byte) La tolleranza di Guglielmo II
Bullet7blu.gif (869 byte)  L'arte leggendaria dei Normanni
Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui Normanni

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SICILIA NORMANNA       
        I Re normanni, «tramite
     operoso fra il mondo greco-arabo
     e l’Europa… accentuano la loro
     incipiente individualità morale,
     possono svilupparsi come Italia
     ed Europa». (Gioacchino Volpe)
   
  

      Il buon governo di
      Ruggero II

   
     
     

 
   

La tomba di Ruggero II nella cattedrale di Palermo

Giovanni Dall'Orto - 28 Settembre 2006
 

 




da Wikimedia Commons

 

 

Con ampie vedute Ruggero II caratterizzò modernamente sia l’amministrazione del Regno che il settore artistico e culturale.
Diede vita tra i primi ad un parlamento, in quanto in questo erano presenti rappresentanti demaniali. Si dotò di una corte, creando  con la  Magna Curia un gruppo formato da sette dignitari.

Seppe dar vita ad una organizzazione giudiziaria e fiscale. Nel 1144, con la disposizione De resignandis privilegiis, avviò il primo catasto del regno.

Nel campo delle costruzioni architettoniche, oltre a quelle militari, aprì il cantiere della cappella Palatina a Palermo (nel palazzo dei Normanni), ed edificò il duomo di Cefalù, di Monreale e quello di Messina. Durante il suo regno Palermo, con 250.000 abitanti, raggiunse il livello di metropoli, quanto Cordova ed il Cairo (Roma raggiungeva appena i trentamila abitanti). La città poteva vantare tra le opere più belle anche i famosi «jardini di Palerrnu», che furono oggetto di composizioni poetiche. Il geografo arabo Idrisi su suo incarico, redasse una descrizione dell’isola.
Facevano parte della sua corte (come sarà successivamente per Federico II) un gruppo di poeti. La poesia del tempo era, tuttavia, era composta in lingua araba. Tra gli artisti vi erano  Abn Haps Omar;  i due Abn-r-Rama e Abn-d-Dhaw, che compose anche un’elegia in occasione della morte di un figlio di re Ruggero.
Non va dimenticata l’attività letteraria dell’umanista Enrico Aristippo 

L’accentramento monarchico realizzato da Ruggero II diminuì l’attività negativa del baronato e, con la creazione di città demaniali, anche queste finirono nonostante le autonomie sotto il suo diretto controllo. Si creò, così, quel feudalesimo, tipicamente normanno, presente anche in Inghilterra.
Con il  privilegio dell’Apostolica Legazia, Ruggero II poteva nominare direttamente i vescovi siciliani.
L’amministrazione statale poggiava su una buona burocrazia, legislazione e  una corretta politica fiscale. L’esercito normanno era potenti e bene  organizzato. D’altra parte Ruggero poteva contare su una diplomazia efficiente.
Nell’ambito del governo interno, basato sulla tolleranza culturale e religiosa, in una pacifica convivenza , assicurarono alla Sicilia un periodo di ordine e una pace.

Alla sua morte avvenuta  il 26 febbraio 1154 (la tomba è nel duomo di Palermo) Ruggero lasciò al figlio Guglielmo una monarchia solidamente costruita. Le sue strutture amministrative facevano parte di uno Stato moderno, allo stesso livello di quello contemporaneo creato  dal normanno Enrico II in Inghilterra.
 
 

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