All'Immacolata,
dichiarata patrona di Cefalů nel
1655, č
stata dedicata la chiesa
della Immacolatella, costruita nel
1661, per
volontŕ del sacerdote Matteo Piscitello. E’ stata restaurata nel
1986.
Faceva capo al tempio la congregazione del Santissimo Salvatore, che
si occupava dell’assistenza ai moribondi. Il prospetto ha uno
stile sobrio, presenta un portale cuspidato e e cantonali a freccia.
Come molte chiese di Cefalů č a navata unica. In fondo, dietro
l’altare, vi č una nicchia, dove trova posto una statua della
Vergine, impreziosita con decorazioni in argento.
La
chiesa di
Santo Stefano
(o chiesa del Purgatorio) č stata costruita su un’area dove si
ergevano vari edifici, tra i quali la precedente chiesa di Santo
Stefano e la cappella di Santa Margherita, eretta nel
1466 dalla
famiglia nobile dei Giaconia. L’omonima confraternita vendette nel
1601 la chiesa alla confraternita "delli Nigri" o "delle Anime
purganti" (da cui il secondo nome), fondata nel
1596 in
sostitizione della precedente congregazione detta "della morte".
Questa, utilizzando vari edifici contigui acquistati, edificň la
nuova chiesa del Purgatorio, terminata nel
1668. Nel
1868, come
per la chiesa della Santissima Annunziata, fu ritoccato la facciata
rispetto al livello stradale. L’edificio č preceduto, infatti, da
una scalinata a doppia rampa molto scenografica e possiede un
bellissimo portale in stile barocco. La chiesa presentava una coppia
di torri, ma solo quella sulla sinistra č stata ultimata con una
cuspide. Divisa al suo interno da tre navate, č arricchita dalle
cappelle del Crocifisso e di San Pietro Apostolo e da una statua
dell'Addolorata. Alle spalle dell'altare maggiore troneggia un
grande dipinto (del
1813) detto
del "Cristo che impartisce l'eucaristia alle anime in pena".
La chiesa ospita, anche, un prezioso sarcofago in marmo, opera di
Emanuele Labiso, in cui fu tumulato, nel 1867, il corpo del barone
Enrico Pirajno di Mandralisca.
La
chiesa di Santa Maria
risale al 1686, e fu costruita (sopra una cappella dedicata a
san Vito) su richiesta di Monsignor Pietro Cimino, antico decano
della cattedrale di Cefalů e componente del Tribunale
dell'Inquisizione. Ad unica navata, con tetto in legno, la
chiesa di Santa Maria, nella sua
semplicitŕ, č arricchita da quattro nicchie con statue.
Possedeva, anticamente, degli affreschi che, perň, sono andati
perduti nel tempo.
La
chiesa di Sant’Oliva č posta alle spalle del Seminario
Vescovile. Costruita nel 1787, riporta la data di edificazione sullo
scalino di ingresso. E’all’interno a navata unica. Sul prospetto
presenta un ingresso con un arco a tutto sesto in tufo, incorniciato
ai lati da due piccoli campanili.
Edificata nel 1780, la
chiesa
dell'Addoloratella
(o di Santissima Maria della Catena) andň a completarsi con il
"collegino dell'Addolorata", fondato nel 1790 da Pietro
Legambi. Era sede della "comunitŕ della Santa Vergine Addolorata",
una congregazione risalente al 1612, fondata presso la chiesa di
Santa Maria di Gesů del Borgo. Il suo secondo nome “Santissima
Maria della Catena” deriva da un altare con la statua della Madonna
della Catena, realizzato nel 1902, a ricordo di un miracolo
del XIV secolo avvenuto a Palermo. Il prospetto principale,
realizzato in tufo, č fornito di una loggia d’ingresso. Questa
presenta un arco a tutto sesto a colonne ioniche, ai cui lati si
aprono nicchie con statue. Il campanile, edificato sulle antiche
mura, č arricchito da due orologi del 1881, il cui posizionamento
necessitň di una sopraelevazione della torretta conclusiva.
L’interno č a navata unica.
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